COCULLO, POCHE SERPI E TANTA PIOGGIA: IN CIELO CI SONO SEGNALI DI RIVOLTA …
di Luigi Liberatore – Troppe coincidenze in Valle peligna per non pensare che lassù in cielo qualche santo ce l’abbia con noi. Ieri è stata la volta di Cocullo a dare segni di insofferenza, facendo scorrere acqua a più non posso nel giorno dedicato a San Domenico. I soliti amanti delle statistiche nostrane dicono che ci fossero quasi seimila persone ad assistere al rito dei separi, una manifestazione che si sta incamminando verso uno dei tanti effimeri riconoscimenti su scala mondiale. Ci sono stati anni e stagioni migliori per San Domenico, sia per affluenza turistica, sia per per la presenza delle serpi che questa volta ne sono state trovate poche. Tanta acqua, però, e una processione con tragitto ridotto rispetto a quello tradizionale proprio per la inclemenza del tempo. Mi va di scrivere, e di scherzare allo stesso tempo col mio coraggioso lettore al quale voglio affidare una mia strampalata visione su alcune celebrazioni religiose di questi ultimi tempi. Penso che lassù in cielo più di qualche santo ce l’abbia con noi qui in terra. Non tanto coi fedeli ingenui che affidano loro sentimenti e qualche speranza, quanto con gli “orchestrali” delle cerimonie. A Pasqua hanno fatto brutta figura le confraternite di Sulmona, con quel sussulto della Madonna che scappa in piazza quasi fosse un invito alla riscoperta della retta via, come se volesse dire che non si possono fare affari privati in nome di Dio. Poi è stata la volta di San Panfilo, il patrono di Sulmona, portato come al solito in “giro”, ma senza il conforto, questa volta, di una adeguata rappresentanza. Lassù in cielo nessuno dimentica. Ieri, tanta acqua a Cocullo per la celebrazione di San Domenico, poca gente come le serpi che non si sono fatte trovare numerose alla stregua di un tempo, ma un grande orchestrale: c’era il presidente della Regione, Marco Marsilio. Mi è venuto un dubbio: Ma che non siano i politici ad aver irritato pure il Padreterno?
Mi sa che qualcuno ha sbagliato paese il primo maggio
I serpari c’erano e i serpenti anche. Ovviamente non erano “esposti” come nelle edizioni passate, essendo stata la giornata piovigginosa e fredda, ma la statua è stata comunque riempita e per mettere i serpenti sulla statua si son dovuti affidare ai carabinieri che tentavano di far mantenere la tranquillità alla fitta folla intorno all’uscita dalla chiesa. Ovviamente San Domenico è un santo, ma non dà il controllo del meteo ai suoi devoti che, nel rispetto degli animali, li hanno tenuti al caldo e all’asciutto sia durante i giri per il paese sia durante la processione.
Poi vabbè se si ha semplicemente voglia di fare polemica, liberi di fare polemica, ma almeno si facesse su qualcosa di non documentato dai veri giornalisti sulle reti di informazione, non trasformando le reti di informazione in una succursale di Twitter o delle chiacchierate da bar.
Forse il non credere più a tante cose e vedere del marcio in tutto , è la cosa più brutta . Prima di affacciarsi alla finestra e sparare sentenze senza neanche documentarsi , prenda informazioni precise ; i rettili sono stati presi in quantità quasi pari dei tempi migliori, i serpari aumentano e l’età diminuisce . Sul tempo non si può porre riparo , ciò che viene ci prendiamo . Sugli ospiti , siamo onorati di accogliere tutti , anche lei , la invito personalmente a casa il prossimo anno, così avrà una visione più veritiera della festa.
Distinti saluti
Cirone Vienna
Visione errata !!!!
Se ci fosse un padreterno di certo manderebbe messaggi più forti ai suoi discepoli senza tanto tergiversare.
Ci penseranno i media a scoprire cosa sta bollendo in pentola nella valle Peligna!!!!
Sarà interessante vedere i politici farsela sotto e cominciare a lavorare per vivere.