IL CONCERTO DEI TRINITARI INCANTA IL PUBBLICO DELLA CATTEDRALE
di Gioia Perinetti – Si è svolto oggi, Domenica delle Palme, nella cattedrale di San Panfilo il tradizionale concerto del Coro dell’Arciconfraternita Santissima Trinità. Un evento che dà il via alla Settimana Santa e prepara la comunità a vivere la Pasqua in modo più sentito. A presentare il concerto il giornalista sulmonese Giuseppe Fuggetta che, con cura e competenza, ha spiegato il senso e le emozioni di ciascuna esecuzione. Ad aprire lo spettacolo musicale l’Ensemble di Ottoni della Cappella Pamphiliana diretto dal maestro Alessandro Sabatini e alla tuba il maestro Vito Di Benedetto. Un’esecuzione, quella dell’Ensemble di Ottoni, che è stata un vero e proprio viaggio nel tempo, da musiche del 1600 ai giorni nostri, regalando alla platea emozioni e note in libertà. Una collaborazione, quella tra i maestri Di Benedetto e Sabatini, che risulta assolutamente vincente.
Molti gli interventi, primo tra tutti quello di Raffaele Carrozza, rettore dell’Arciconfraternita SS.Trinità, che in maniera molto sentita ha ringraziato i maestri di oggi e quelli di ieri, Bruno Spagnoli delegato all’organizzazione del coro, chi ha permesso questo concerto così pieno di significato, e ha manifestato la gioia di una prosecuzione dopo la pausa forzata di tre anni dovuta alla pandemia. Successivamente il vescovo, Mons. Michele Fusco, ha invitato tutta la comunità a diventare nuovi Cirenei, portare la croce e aiutare chi porta la croce nella vita. “In questa Pasqua non manchino Cirenei, diventiamo compagni di viaggio di chi soffre”, un invito, quello del vescovo, ad essere tutti più umani. Presente anche il sindaco della città, Gianfranco Di Piero, che in occasione del concerto ha augurato una serena Pasqua a tutta la cittadinanza e ha poi manifestato la sua felicità nel comunicare che finalmente la processione del Venerdì Santo tornerà a fare il suo percorso originale dopo le modifiche effettuate al percorso a causa dell’emergenza Coronavirus.
Sono stati consegnati ai tre maestri: Mirko Caruso, Vito Di Benedetto e Alessandro Sabatini i riconoscimenti per aver accompagnato con estrema passione e professionalità il coro; un gesto per manifestare una profonda stima coltivata negli anni. C’è stato un riconoscimento anche per i piccoli alunni della scuola dell’infanzia “Regina Margherita” che con il progetto “Alla scoperta delle tradizioni della Pasqua” hanno riprodotto la croce del Venerdì Santo. Un particolare intervento, quello di Pasquale Di Giannantonio, scrittore del libro “120 garofani rossi. La processione e il coro del Venerdì Santo a Sulmona”, che ha spiegato l’importanza del famoso “struscio” e di come quel caratteristico passo sia parte del coro, “il passo ha un peso musicale, diventa il metronomo, la percussione idiofona, entra nella parte musicale che accompagna il Miserere”, il passo stesso diventa strumento. Il coro dei trinitari esegue i brani del Miserere musicati dai maestri Raffaele Scotti e Giovanni Galli e i quattro brani del salmo 50.
L’effetto sull’intera platea è palpabile, il coro dei trinitari, con i suoi 120 cantori diretto dai maestri Alessandro Sabatini e Mirko Caruso, anche questa volta è riuscito a risvegliare i cuori assopiti dei curiosi e a emozionare quelli di chi la cristianità la vive tutti i giorni. Fa riflettere l’intervento del mastro Sabatini che ha sottolineato il poco tempo a disposizione per incontrarsi e fare musica, perché anche questo ha un costo. Un modo, quello del maestro, per ribadire l’importanza della cultura, e di quanto debba essere valorizzata dalle istituzioni. La musica è uno strumento che permette di comunicare emozioni, valori, principi e questa sera al pubblico della cattedrale è arrivata non solo la meticolosa preparazione dei cantori e dei musicisti; è arrivato anche e soprattutto il messaggio fatto di fede e speranza.