OMICIDIO LECLERC, PARTE IL PROCESSO IN CORTE D’ASSISE A CHIETI

È iniziato questa mattina, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Chieti, il processo a carico di Alessandro Chiarelli, 32 enne di Roma, che la notte del 25 novembre del 2021, uccise a coltellate l’amico e vicino di casa Fulvio Leclerc, 54 anni di Popoli.  Formalizzata la costituzione delle parti civili, la figlia della vittima Angela assistita dall’avvocato Sergio Della Rocca, il fratello di Leclerc Dante, il nipote Francesco figlio dell’altro fratello scomparso qualche mese fa assistito dall’avvocato Emidio Antonucci. Stando alla ricostruzione della pubblica accusa, l’omicidio sarebbe scaturito da una lite che risale alla sera precedente al fatto di sangue, quando l’imputato, accompagnato da un’altra persona, si sarebbe recato a casa della vittima. La prima discussione tra la vittima e il suo presunto assassino sarebbe nata per la mancata offerta di una bottiglia di vino tenuta in frigo. Discussione sedata dagli amici, ma non finita lì. Dopo poco Chiarelli  avrebbe bussato alla porta del suo vicino armato di un grosso coltello. E ancora una volta  sarebbe stato allontanato da uno dei presenti. Poi la tragedia, in piena notte. L’assassino sarebbe entrato dal piano superiore dell’abitazione del Declerch, rompendo il vetro di una finestra: decine i colpi inferti ripetutamente alla vittima. Di “strani e forti rumori” avrebbe parlato una vicina collocando l’ora del trambusto intorno alle 2.30. L’orario coincide con la ripresa di una telecamera esterna con le immagini dell’uomo che spinge una carriola: probabilmente stava portando il corpo di Declerc, lì dove poi verrà trovato l’indomani. L’autopsia svolta sul corpo del popolese parla di coltellate alla schiena, di una ferita “da scannamento”. Il colpo mortale sarebbe stato quello al torace, che ha poi portato lo choc emorragico, senza tralasciare diversi profondi tagli sul viso della vittima. Futili motivi e crudeltà, insomma, che ora potrebbero costare molto cari a Chiarelli. Dopo aver ammesso le prove richieste dalla parti, la Corte d’Assise di Chieti e ha rinviato il processo al 29 giugno prossimo, per sentire tutti i testimoni dell’accusa