PREMIO OVIDIO GIOVANI A MICHELE CERCONE, DA CANSANO ALL’UNIONE EUROPEA

di Gioia Perinetti – E’ stato consegnato questa mattina, nell’aula magna del Liceo Artistico “Mazara” di Sulmona, il “Premio Ovidio Giovani” a Michele Cercone, portavoce, consigliere diplomatico e direttore aggiunto della comunicazione dell’Unione Europea. L’evento, promosso dall’omonima associazione e organizzato dal Polo Liceale Ovidio, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del comune di Sulmona, nasce con l’obiettivo di assegnare riconoscimenti a professionisti, scienziati, artisti e intellettuali che si siano distinti nella diffusione dell’opera del poeta Ovidio, nella valorizzazione del territorio o per importanti meriti nei propri settori professionali, sempre con lo sguardo attento alle giovani generazioni. L’incontro è iniziato con il discorso di apertura della dirigente scolastica Caterina Fantauzzi la quale manifesta la sua più profonda stima verso Michele Cercone, tanto da paragonarlo a un faro per i giovani, un esempio di ex alunno del “Liceo Classico Ovidio” che ha fatto grandi cose pur partendo da una realtà piccola come Cansano e riuscendo con dedizione e tenacia ad affermarsi professionalmente. Presente anche il sindaco di Cansano e l’amministrazione comunale per dare il proprio supporto ad un’eccellenza del territorio che non ha mai dimenticato le proprie origini.

CATERINA FANTAUZZI PREMIA MICHELE CERCONE

Michele Cercone, con estrema naturalezza e umiltà, ha raccontato la sua carriera professionale, dai suoi studi nel liceo classico sulmonese ricordati con estremo affetto, all’università di scienze politiche a Milano. Ha ripercorso le sue prime esperienze lavorative come quella nella rete locale TV1 della città, fonte di insegnamento dei trucchi del mestiere, e ha sottolineato quanto una piccola realtà sia stata maestra di vita. Molte le esperienze umane e professionali tra cui l’incarico di corrispondente durante la guerra dei Balcani. La sua carriera cresce ancor di più a Bruxelles lavorando nell’ufficio di corrispondenza dell’Ansa e successivamente alla Commissione europea andando a ricoprire il ruolo di portavoce prima con il commissario UE ai trasporti, il francese Jacques Barrot, e poi con la commissaria al commercio, la svedese Cecilia Malmstroem. Lo scorso anno diventa direttore aggiunto per la comunicazione del Comitato delle Regioni Ue  e ha anche ricoperto l’incarico di Consigliere diplomatico del presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Una vita professionale ricca che lancia ai giovani un messaggio netto e chiaro, quello di non accontentarsi mai. Come Michele Cercone ha ripetuto questa mattina in più occasioni “voi adesso potete fare quello che volete, voi potete diventare tutto, non ponetevi dei limiti e non ponetevi dei limiti che gli altri vogliono imporvi.”


Un approfondimento centrale e necessario è stato quello sui principi dell’Unione Europea e su un valore fondamentale: la libertà. Diamo per scontato una libertà che non tutti hanno, e molti valori che altri Paesi sognano. Da europei abbiamo il privilegio di viaggiare e lavorare nei Paesi dell’UE, la libertà di manifestare, la possibilità di studiare e avere un pensiero critico. In quanto cittadini dell’oggi e attenti all’attualità Cercone ha risposto a più quesiti riguardanti la guerra in Ucraina e a come l’UE si sta muovendo per far sì che questa situazioni cambi in fretta. Ai giovani curiosi del domani e dubbiosi di un mondo del lavoro che regala poche opportunità indica una strada: quella dell’informazione. L’Europa c’è per i giovani, con progetti, con iniziative di stage; e allo stesso modo i giovani devono impegnarsi nello studio, nell’approfondimento delle lingue, nel restare sempre informati leggendo.

Quello che emerge da questo incontro è che ci vuole, come ammette lo stesso Cercone, “la tenacia e la perseveranza degli abruzzesi” per ottenere risultati importanti. La bellezza di questo confronto è stata l’umanità con cui Michele Cercone si è raccontato, senza paura di narrare anche i “fallimenti professionali” avuti in giovane età, senza il timore di mostrare l’importanza dei legami relazionali in una vita piena di impegni che a volte comporta anche rinunce. Un bel modo per dimostrare non solo ai ragazzi, ma a tutta la platea, che anche gli uomini impegnati nelle istituzioni, coloro i quali prendono decisioni importanti, sono persone, guidate da molte ambizioni ma con altrettante paure, e che niente è inarrivabile e ogni progetto di vita può essere possibile con il dovuto impegno e con la giusta dose di perseveranza.