NÉ A DESTRA NÉ A SINISTRA

di Massimo di Paolo – La complessità sociale planetaria ha indotto ogni singolo cittadino, anche distante dai centri nevralgici di sviluppo e potere, a non identificarsi più con un solo interesse primario, ma bensì, con una pluralità di appartenenze e costumi. I partiti, di riflesso, non appaiono più cristallizzati in una vera e propria ideologia.  Le economie e i localismi, la mancanza di leadership, le crisi politiche e i violenti e rapidi processi di cambiamento sociale, hanno accentuato la continua mobilità del comportamento politico dell’elettorato con una forte instabilità delle maggioranze. L’abolizione del finanziamento pubblico ha consegnato, ad oligarchie ristrette di professionisti della politica e a movimenti populisti, il controllo del sistema dei partiti. Pur con diversi tentativi, vedasi le modalità che hanno portato Elly Schlein ad essere eletta segretario del PD, resta difficile credere che sia possibile una rinascita di una politica basata su partiti strutturati a imitazione del vecchio modello. Le grandi problematiche: transizione ecologica, sviluppo sostenibile, l’esplosione delle povertà, le disuguaglianze generazionali e di genere, l’urgente bisogno di modernizzazione del settore pubblico, si declinano a livello locale creando condizioni specifiche di difficile evoluzione e sviluppo. 

I localismi assumono, nel quadro generale, una importanza straordinaria non solo evidenziando proprie criticità, ma soprattutto, strutturando strategie politiche e di sviluppo morali, uniche per impatto, specificità e originalità. Da questo spaccato generale sono sorti i “movimenti civici”. In una prima fase storica come elementi di disapprovazione o come cura di interessi personali e di gruppi. Successivamente, come forme di “politica partecipata territoriale” in cui, le intelligenze e le unità di comunità, si sono aggregate per risolvere problemi, implementare forme di resilienza, impostare uno sviluppo locale a tutela di consuetudini e caratterizzazioni territoriali. 

Quando suonano le cornamuse molte altre melodie sono coperte o offuscate. Soprattutto quando si aprono crisi, o la politica locale appare confusa, può apparire utile una riflessione sul “Civismo”, per spiegarlo, farlo conoscere come fenomenologia politica, e per testimoniarlo a chi lo definiva, in altri tempi, “Civismo acefalo”.   

“Libri & Visioni” vuole suggerire, come consuetudine, delle letture utili e significative. Lo farà destinando due puntate alla tematica del “Civismo Politico”. Quella di oggi è dedicata a due bellissime letture di grande respiro e di grande pregio storico e teorico. Il prossimo appuntamento lo dedicheremo a testi di documentazione di “esperienze progettuali partecipate”, attuate su territori e comunità simili a quella peligna. Le esperienze di successo ormai sono cosa diffusa in tutto il territorio nazionale con sperimentazioni e approcci in grado di coinvolgere settori differenziati della vita delle comunità o di intere regioni. E allora: “Civismo Politico” di Stefano Rolando edito Rubbettino.

Scritto da chi è riuscito a contemplare lo studio con la partecipazione. Il testo spiega come il “Civismo” sia stata una risposta alla decadenza progressiva del rapporto tra società civile e politica. Un’analisi della forte apertura alla partecipazione senza forme di contenimento e schematismi propri della politica istituzionalizzata. Non come una contrapposizione ma come un’alternativa. Il Civismo cosiddetto “evoluto” che non esprime una dimensione di supplenza ma di integrazione e di metodo, specie specifico, per le piccole realtà locali. Da leggere per capire e conoscere. Per tornare a dare melodia al suono delle cornamuse. L’energia delle comunità dentro la politica, introduce la nostra seconda proposta:                                                                               “Immaginazione civica” di Michele d’Alena, luca sossella editore.

Innovazione urbana e di comunità. Partecipazione alla cosa pubblica diversa dagli schemi tradizionali. Il cittadino nei luoghi delle decisioni. La lettura, facile e molto documentata, delinea le buone prassi di governo locale per un miglioramento concreto della vita dei cittadini. I rappresentanti eletti e l’organizzazione diffusa, permettono a tutti i cittadini, di prendersi cura della propria città.

Buona lettura e buona conoscenza.