LA ASL PRENDA PURE IN GIRO I SUOI MALATI MA SIA ALMENO SINCERA CON I SUOI MEDICI

di Luigi Liberatore – Mica bisogna essere degli intellettuali sopraffini, o degli analisti di grande pregio per capire l’abisso esistente nel botta e risposta tra la dottoressa, Caterina Di Rienzo, medico di medicina generale a Sulmona, e l’azienda sanitaria (ASL1) di cui è dipendente. Lascio perdere la circostanza che Caterina Di Rienzo sia anche consigliere comunale, tuttavia elemento non trascurabile nella vicenda, ma non posso assolutamente sottovalutare la distanza tra l’accusa e la difesa. La Di Rienzo, qualche giorno fa, ha inoltrato una nota all’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, peraltro indirizzata al consigliere regionale (di Sulmona) Antonietta La Porta, e al suo sindaco, Gianfranco Di Piero, denunciando le sofferenze della sanità del Centro Abruzzo. Ha parlato e scritto, con scienza e coscienza, del disservizio esistente nel centro trasfusionale e nella neuropsichiatria infantile per carenza di personale medico. Ha detto che nel servizio di logopedia ci sono attese fino a due anni, e che per avere, magari, un esame di gastroscopia al CUP ti rispondono di rivolgerti, se hai necessità, ad altri centri. Come se noi fossimo in grado di decidere i tempi necessari di accertamento per le nostre malattie. Non solo. Vedete, cari lettori, la dottoressa Caterina Di Rienzo, almeno per quello che mi pare di aver intuito, appare una donna dotata di una solida esperienza e di onestà intellettuale e professionale. Ha detto ancora nella sua lettera che al pronto soccorso di Sulmona presta servizio un solo medico per turno. Capite la gravità delle sue parole che non si prestano ad altra interpretazione? Ha pure accennato alla pediatria, altro segmento di penitenza sanitaria pubblica per neonati, bambini e genitori, e alla situazione logistica del CUP di Sulmona dove i malati vanno per timbrare le loro ricette, lasciati in fila sotto la pioggia battente, o magari sotto il solleone come ai tempi della esibizione della tessera annonaria. Bene. Alla dottoressa Caterina Di Rienzo hanno risposto quelli della ASL, dicendo che nel 2022 nell’ospedale di Sulmona sono state effettuate oltre 51 mila visite e 39 mila esami diagnostici. Che a endocrinologia ci sono disponibilità di tre sedute a settimana e che per la programmazione non si va oltre maggio. Che dal primo aprile, all’esito delle procedure concorsuali, prenderà servizio un secondo dirigente medico a neuropsichiatria e che sono in corso di predisposizione i concorsi per ortopedia, cardiologia e anestesia. Per concludere? La Asl promette un investimento ulteriore, nell’ambito del PNRR, di dodici milioni e quattrocentomila euro. Io non so chi abbia risposto alla lettera di Caterina Di Rienzo; immagino che dal vertice abbiano dato incarico all’usciere del palazzo, sennò proprio non si capisce. Ai lettori dico che al consigliere comunale Di Rienzo dobbiamo riconoscere il coraggio nella sua duplice veste di amministratore pubblico e di medico. Alla ASL che ci prenda pure in giro, ma che sia onesta e leale almeno coi suoi operatori medici.  

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