VIA LIBERA DI ARERA ALLA REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO SNAM
È arrivato il via libera di Arera, l’autorità nazionale dell’energia, alla cosiddetta Linea adriatica del gas, una dorsale sud-nord lungo la penisola, pensata da Snam e strategica per RepoweEu europeo nell’ambito della strategia per affrancarsi dal combustibile russo. L’opera dal costo di 2,4 miliardi di euro prevede anche la realizzazione a Sulmona di una centrale di compressione in località Case Pente, il cui cantiere è stato aperto da pochi giorni. È l’esito della consultazione pubblica, prevista per legge, avviata il 6 dicembre dalla stessa Snam, e che si è conclusa il 20 gennaio, sulla sostenibilità economica e il rapporto costo-benefici della mega-opera. A presentare le controdeduzioni, i Comuni abruzzesi interessati dal tracciato, e le associazioni ambientaliste, i comitati, ché da anni si battono contro la realizzazione di una infrastruttura definita “inutile, eccessivamente costosa e impattante dal punto di vista ambientale”. Snam ha replicato con un corposo dossier di osservazioni a favore, supportate dai pareri, altrettanto positivi, di vari stakeholder, come Confindustria, Proxigas, Utilitalia, Energia Libera, Aiget, Eni, Edison, e Hera Trading.
L’obiettivo è quello di trasportare il gas proveniente da Nord Africa, Azerbaigian, tramite Tap in Italia ma anche nel resto d’Europa. Arera ha dunque deciso di dare il via libera alla deliberazione, in esito al processo di valutazione urgente – avviata con deliberazione 696/2022/R/gas in sede di valutazione dei Piani 2021 e 2022 – sull’intervento di sviluppo “Potenziamento per nuove importazioni da Sud” (c.d. “Linea Adriatica”).
Arera ha però segnalato a governo e Parlamento “l’opportunità di destinare allo sviluppo della Linea Adriatica almeno parte delle risorse del programma RepowerEU, integrativo dei PNRR, finalizzato a sostenere l’indipendenza dalle fonti fossili russe, che saranno erogate all’Italia”. Ma anche di “approfondire misure che possano consentire una copertura dei costi di realizzazione della Linea Adriatica da parte dei futuri utilizzatori della direttrice italiana Sud-Nord, anche ai fini dell’esportazione di gas verso i Paesi confinanti per assicurare una effettiva diversificazione delle fonti di approvvigionamento all’Unione europea, ad esempio attraverso procedure di conferimento di capacità di trasporto di lungo periodo da tutti i punti di entrata da Sud (sia esistenti che futuri, incluso TAP), valutandone la percorribilità in termini di tempi e procedure”.
Infine ha dato mandato “alla Direzioni Mercati Energia all’Ingrosso e Sostenibilità Ambientale (DMEA), con il supporto della Direzione Infrastrutture Energia e Unbundling (DIEU), di avviare approfondimenti, anche attraverso il coinvolgimento di Snam, in merito al disegno di una procedura di asta competitiva per l’allocazione di capacità di lungo periodo da tutti i punti di entrata della rete nazionale di trasporto da Sud, da svilupparsi contestualmente alla seconda fase della procedura di incremental capacity di TAP”.
Come mai la “linea Adriatica” che originariamente doveva passare, in linea retta, nel mare Adriatico, ha virato con una strana curva verso le zone interne? Ah! Già, Pescara ha i politici in gamba e ha detto NO!
Allu mar nostr non ci pass sa’ zuzzari’ facitl passa’ p Sulmon Ca chillu’ so’ mbapit non capiscono nint e s stann zitt e mut!
E, alla luce dei fatti avevano ragione.
Come mai la “linea Adriatica” che originariamente doveva passare, in linea retta, nel mare Adriatico, ha virato con una strana curva verso le zone interne?
Ah! Già! Pescara ha i politici in gamba e ha detto NO!
Allu mar nostr nin ci pass sa’ zuzzari’ facitl passa’ p Sulmon ca chillu’ so’ mbapit nin capiscn nint e s stann zitt e mut!
E s dicn caccos?
I det nu zuccarin du’ sulducc, ca cocch sciacall sempr s trov
E, alla luce dei fatti avevano ragione.