A PETTORANO L’INCONTRO SUGLI UNGULATI SELVATICI
A Pettorano per la tutela del territorio e delle specie protette. Si è svolto giovedì, 16 marzo, presso il Castello Cantelmo di Pettorano l’incontro sugli ungulati selvatici, in particolare sul loro monitoraggio, come previsto dal Piano Faunistico Venatorio Regionale. Il seminario ha avuto una vasta platea, è stato tenuto da Franco Recchia, biologo, già funzionario della Regione Abruzzo e da Antonio Di Croce direttore della Riserva Monte Genzana. Un incontro formativo con l’intento di far ripassare le principali tecniche di monitoraggio e censimento delle specie protette, un modo per chiarire come riconoscere età e sesso degli animali e far luce sulle dinamiche esatte per il riempimento delle schede; dei tecnicismi che in un settore come questo sono strettamente necessari. Tra i presenti anche i volontari delle Associazioni RA – Rewilding Apennines e SLO – Salviamo l’Orso, provenienti da Inghilterra, Galles, Olanda, Belgio e Francia; questi ragazzi aiutano in molte iniziative, collaborano seguendo le attività che riguardano l’orso, si occupano di notare nel territorio segni di presenza dell’orso o di altri animali protetti, di rimboschimento e montaggio del filo elettrificato, tutto sotto la supervisione di occhi esperti. Un modo per imparare nuove tecniche, conoscere un territorio lontano e apprezzare quella natura che noi diamo per scontata.
L’iniziativa, ci spiega Antonio Di Croce, presidente della Riserva Monte Genzana, ha come scopo primario quello di sensibilizzare e far capire alla comunità quanto non solo gli ungulati selvatici ma l’intero ecosistema siano un dono incredibile. L’acqua limpida che ci regala il territorio, l’aria sana che respiriamo, tutto ciò che ci circonda è frutto di un sistema che funziona e che dobbiamo impegnarci a rispettare. Proprio per questa ragione il primo passo è quello di fare censimenti in modo regolare, cosa che avviene già dal 2018, una stima che confrontata con gli altri censimenti fatti con altre tecniche renderanno i numeri più affidabili. Molti, soprattutto in questo periodo, espongono i problemi e “gli incidenti” che gli ungulati selvatici provocano, in particolare i danni alle coltivazioni; la riserva si è impegnata a dare a titolo gratuito, a chiunque lo richiede, un concime azotato, un prodotto che allontana gli animali grazie al suo odore. “Non possiamo pensare di vivere in un mondo senza questi animali” sottolinea Antonio Di Croce, “ma possiamo fare qualcosa per coabitare.” Ci sono infatti nuove tecniche, si posso alzare i rami delle piante, si possono proteggere i tronchi, si può ripensare un’agricoltura anche in funzione di chi vive il nostro terreno.
La verità è che c’è un lungo cammino da fare, e le intenzioni dei professionisti e dei volontari della riserva sono molto nobili. A volte ci sarebbe bisogno di più ascolto, a volte dovremmo pensare che il mondo non è solo nostro e che siamo tutti un po’ ospiti. (g.p.)