AL SINDACO PIERLUIGI BIONDI ELOGI SPERTICATI, A SULMONA LE ZOZZERIE DEL SUO COMUNE…
di Luigi Liberatore – Mi scuso subito con i lettori di aver usato quel termine zozzerie con la zeta iniziale, e non con la esse come il vocabolario Rigutini-Fanfani vorrebbe, ma per dare una idea ai lettori della “portata” greve del sostantivo. E’ dell’altro giorno un articolo apparso sul quotidiano “La Verità”, a firma di Daniele Capezzone, con il quale si celebravano i fasti dell’amministrazione comunale dell’Aquila, ed in particolare quelli del suo sindaco, Pierluigi Biondi, riuscito in una impresa quasi unica nel panorama italiano, cioè di aver consentito di abbassare l’IMU e la TARI per i suoi cittadini utilizzando i risparmi. Guardate, io del sindaco Luigi Biondi ho grande rispetto perché ha dimostrato di sapersi muovere bene come amministratore, ancorchè la sinistra aquilana, coi suoi difetti, presunzioni e prepotenze, abbia contribuito ad esaltarne i pregi e soprattutto a consentire la sua vittoria alle ultime elezioni comunali. Ma non è proprio il caso di farne un Licurgo, almeno in questo specifico settore, perché non ha particolari meriti se non quelli della furbizia e dell’opportunismo. I suoi cittadini pagano meno la TARI, cioè la tassa sui rifiuti? Può essere. Ma sapete perché? Perché tutte le immondizie del capoluogo abruzzese finiscono nella discarica di Sulmona, in località Noce Mattei, ma nelle condizioni peggiori di conferimento: in quella di rifiuti indifferenziati. Sapete che significa? Che organico, plastica, e ogni altro sedimento di natura diversa, messi alla rinfusa nei compattatori, vanno ad ammorbare il sito della Valle peligna. Con l’aggravante che il Comune dell’Aquila paga quattro soldi per tonnellata di quella porcheria conferita al Cogesa, mentre altri comuni che fanno la raccolta differenziata pagano molto di più. Ecco spiegato perché il sindaco dell’Aquila può farsi bello coi suoi cittadini e diffondere la notizia che coi risparmi (fatti a carico di altre comunità) ha abbassato il costo della TARI. Ma lui è bravo, e soprattutto ha saputo sfruttare, per alcuni anni, l’indegno vassallaggio offerto dagli amministratori del Cogesa, e l’aiuto dei suoi colleghi di destra, che hanno pregiudicato con l’assenso ad una pratica clientelare e disonesta, la salubrità dell’ambiente e messo a rischio la salute degli abitanti di Sulmona. Pierluigi Biondi si prende gli elogi da un opinionista del quotidiano “La Verità”? E perché rinunciarci? D’altronde penso che faccia piacere che ci sia qualcuno pronto a fare da megafono: non è un peccato essere di parte, ma un sacrilegio essere disattenti.
… forse è proprio questo “ refrain” di contrapposizione destra-sinistra il peggior nemico della Valle Peligna… e, di contro, il miglior alleato dei detrattori e avvoltoi che aleggiano nel cielo plumbeo della stessa.
E, sinceramente, non se ne può più.
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Caro Mario, nel tuo intento di travisare il mio sforzo di fare chiarezza per sottrarre l’argomento alle strumentalizzazioni popoliste tanto di moda di questi tempi, hai compulsivamente sentito il bisogno di offendere il mio percorso politico che invece è assolutamente adamantino e si colloca sicuramente fuori dalle coalizioni pasticciate di una finta campagna elettorale che stanno inchiodando Sulmona nel mondo dell’irrilevanza; nello stesso tempo, però, dai conferma a quanto ho scritto e cioè che Cansano ha venduto per assolvere al dovere di prevalenza sul fatturato dei comuni soci delle società in house…niente di male in questo…non capisco perché ti sei sentito piccato…
la circostanza poi che io sia una persona molto molto informata e attenta non ti da diritto di appellarmi con aggettivi poco commendevoli come quelli che mi hai riservato e che, ti assicuro, non mi colpiscono nè mi spaventano…cordiali saluti
Non sono disattenti a Sulmona ma completamente folli ed impreparati.
Queste cose succedono perché nessuno è responsabile delle scelte scellerate o degli scempi ambientali.
Inoltre lo stato è completamente assente con le istituzioni che dovrebbero proteggere cittadini e ambiente inutili o non funzionanti.
Per non parlare del tribunale dove latitanti prendono in giro il sistema rotto !!!!!
L’Aquila scarica a Sulmona dal 2008. All’epoca nella Città capoluogo c’era il sindaco di sinistra Cialente. Le tariffe sono state approvate nel 2018 e una quota societaria fu venduta ad ASM dal sindaco di sinistra di Cansano che ne consentì così l’ingresso nella società partecipata perchè venisse assolto il requisito necessario per una società in house della prevalenza del conferimento dei rifiuti dai Comuni che ne fossero soci. Concordo su una frase…è vergognoso non raccontare la verità
Come sempre l’avv. Bianchi è sempre pronta a fare la “saputella” senza conoscere minimamente come si è arrivati a quella vendita di azione. Cansano non aveva il banchetto dove queste si vendevano ma mise a disposizione una parte delle sue (azioni) per fare cassa! Se non l’avesse fatto avrebbe provveduto qualche altro comune ( come avevano già fatto per altri ingressi) o si sarebbe proceduto all’aumento di capitale. Quindi “colpevolizzare” Cansano per quella vendita è assolutamente fuori luogo e fuorviante perché l’ingresso dell’Aquila fu deciso dall’assemblea (per raggiungere il requisito minimo per le società in house)e non dal Comune di Cansano come l’avvocato vuole far credere. Per quanto riguardo l’appartenenza a sinistra la rivendico chiedendo all’avv. Bianche se invece Lei ha capito dove sta e con chi sta ( ma da come difende Biondì forse l’abbiamo capito) visto i suoi continui cambi di casacca. Buona giornata .
Come sempre l’avv Bianchi fa la “saputella ” pur non conoscendo ( o facendo finta di non sapere) come si sono svolti i fatti. Il comune di Cansano non ha messo il banchetto per vendere le azioni ma ne mise a disposizione un certo numero per fare cassa! Se non lo avesse fatto certamente o l’azione sarebbe stata venduta da altro Comune ( come era già avvenuto per altri ingressi ) o ci sarebbe stato un aumento di capitale. L’ingresso era stato deciso dall’assemblea anche per raggiungere il requisito minimo per una società in house. Quindi non è stato il Sindaco di sinistra di Cansano a far entrare L’Aquila in Cogesa, come l’avvocato vuole far credere, bensì una scelta assembleare. Lo scrivente rivendica poi la sua appartenenza a sinistra mentre sarebbe curioso di sapere con chi e dove invece si colloca l’avv. Bianchi ( anche se la difesa a oltranza di Biondì non lascia dubbi ) visto i suoi continui cambi di casacca. Buona giornata. Mario Ciampaglione ex sindaco di Cansano
Ah ok, allora pubblicate il primo; grazie e buon lavoro.
A maggior chiarezza si precisa che il comune di Cansano ha venduto, oltre al comune dell’Aquila, altre 11 azioni ad altrettanti comuni per il loro ingresso in Cogesa ( Bussi, Rivisondoli, Alfedena ecc.)..
Gent.mo Sig.Liberatore ha la possibilita’ di recapitare il Suo ottimo articolo al Capezzone ? Le sarei molto grato anche a nome della Cittadinanza .
Daniele Capezzone? Hai detto tutto!!!!!!!!!
Come sempre l’avv. Bianchi è sempre pronta a fare la “saputella” senza conoscere minimamente come si è arrivati a quella vendita di azione. Cansano non aveva il banchetto dove queste si vendevano ma mise a disposizione una parte delle sue (azioni) per fare cassa! Se non l’avesse fatto avrebbe provveduto qualche altro comune ( come avevano già fatto per altri ingressi) o si sarebbe proceduto all’aumento di capitale. Quindi “colpevolizzare” Cansano per quella vendita è assolutamente fuori luogo e fuorviante perché l’ingresso dell’Aquila fu deciso dall’assemblea (per raggiungere il requisito minimo per le società in house)e non dal Comune di Cansano come l’avvocato vuole far credere. Per quanto riguardo l’appartenenza a sinistra la rivendico chiedendo all’avv. Bianche se invece Lei ha capito dove sta e con chi sta ( ma da come difende Biondì forse l’abbiamo capito) visto i suoi continui cambi di casacca. Buona giornata .