PAGA LA TESSERA MA NON VIENE ISCRITTO AL PARTITO, ARRIVA IL DECRETO INGIUNTIVO PER IL PD
Arriva da Sulmona la prima gatta da pelare per la neo segretaria del Partito democratico Elly Schlein. Il Pd, infatti, dovrà rimborsare il costo della tessera ad un simpatizzante di Sulmona, il quale dopo aver pagato il relativo importo, (25 euro per un anno), su decisione del segretario del circolo cittadino, non è stato iscritto. Tutto regolare, solo che la quota pagata tramite il sistema digitale del portale on line del Pd, non è stata mai restituita. Così il mancato iscritto si è rivolto al giudice per avere indietro l’importo versato. E nei giorni scorsi, è arrivato il provvedimento da parte del giudice di pace in cui viene il Pd viene invitato a restituire i soldi incassati e al pagamento delle spese dell’atto giudiziario, fissato in 150 euro. Dal momento della notifica, il Pd ha ora,
quaranta giorni di tempo per pagare ed evitare che venga attivata la procedura del pignoramento del conto bancario. Una storia molto particolare che va contro la politica dello stesso Pd che, con l’avvento della nuova segretaria Schlein, ha espressamente dichiarato di voler aprire le porte del partito a tutti. Cosa che, evidentemente, non è stata recepita nel circolo di Sulmona, dove ancora vengono selezionati gli iscritti. Anche perché l’aspirante dem, non ha mai ricevuto la comunicazione delle motivazioni della sua mancata iscrizione. Se non un laconico messaggio in cui c’era scritto: “gentile cittadino, sentiti gli organi del circolo di appartenenza, la sua richiesta è stata respinta”. A quel punto l’uomo ha risposto al Partito democratico chiedendo l’immediata restituzione della quota di iscrizione, che non è mai avvenuta. Da qui la decisione di rivolgersi al giudice competente per l’avvio del procedimento giudiziario che ha portato alla firma del decreto ingiuntivo contro il Pd.
La povera Schlein non dorme la notte perché, “nientepocodimenoché”, a Sulmona non è stato restituito il dovuto per una tessera. Che prosopopea !!!!!.