LE BUCHE IN CITTÀ E LA SCUSA DELLA FIBRA

di Luigi Liberatore – La buca sulla strada nei pressi del tribunale di Sulmona vale quanto una rapina commessa di fronte a un commissariato. E’ cioè la sconfessione plateale della pubblica amministrazione; o meglio, rappresenta un capo di accusa per l’assessorato ai lavori pubblici. Il reporter non è stato maligno nel riprendere la buca stradale in quella zona nevralgica della città che si vorrebbe preservata, non foss’altro perché percorsa giornalmente da avvocati e magistrati; è stato anzi molto attento ed equo nel rappresentare una situazione di “sfascio” che è comune in tante strade cittadine. Se avesse fotografato una buca in uno dei tanti vicoli di Sulmona, qualcuno avrebbe anche potuto pensare ad una malizia per attaccare l’amministrazione. Non è così.

La buca della discordia

Anzi, è così. Tante buche in giro, a macchia di leopardo, che spesso sono di ostacolo soprattutto ai pedoni, che hanno una matrice unica: il passaggio della fibra ottica. Questo è l’alibi dietro al quale nasconde, tuttavia, la propria inefficienza l’assessorato ai lavori pubblici, il quale vorrebbe tenersi fuori dalla responsabilità della buona tenuta delle strade, volendo attribuire ogni colpa alle imprese che stanno eseguendo i lavori di interramento della fibra ottica. Diciamo che molte delle aziende esecutrici hanno la professionalità e la competenza appena sufficienti per operare sulle carovaniere, e riusciamo a capire che sono i mali, purtroppo, degli appalti e dei subappalti concessi senza perizia e semmai col favore della politica. Ciò nonostante il Comune è responsabile del rispetto dei capitolati, soprattutto nella parte in cui scatta il doveroso controllo sulle attività di chi opera, cioè scava o altera l’assetto stradale. Esiste l’obbligo del ripristino cosiddetto a regola d’arte, pratica sempre più desueta, ed è su quell’attività che è richiesto l’intervento della pubblica amministrazione. Invece si vedono dappertutto tagli stradali lineari che fanno orrore alla geometria, riconnessi al manto con tecniche africane e poi buche a più non posso in corrispondenza dei famosi pozzetti. Dove stava il Comune, o meglio dove sta? Chi ha controllato, o meglio chi controlla? Ad onor del vero, se vi fate un giro per tanti Comuni, soprattutto i piccoli, avrete di fronte uno spettacolo poco dissimile da quello che si vede a Sulmona. Però Sulmona non può permettere questo oltraggio alla città che non è solo di natura estetica, ma investe pure il versante della sicurezza sia automobilistica che pedonale. La buca davanti al palazzo di Giustizia ci pone il dubbio ulteriore di cosa ci stia sotto: temo pure che sia una fibra ottica cieca, visto quello che fanno sopra. Ma questa è una storia a parte.

2 thoughts on “LE BUCHE IN CITTÀ E LA SCUSA DELLA FIBRA

  • Per ogni lavoro che viene eseguito sul territorio comunale l’impresa ha l’obbligo di garantire il ripristino a regola d’arte mediante una polizza fidejussoria. Ma c’è poi chi controlla?

  • A regola d’arte.
    Così i lavori dovrebbero essere consegnati.
    Spero che l’assessore non dimentichi di sollecitare la ditta Zappa a finire i lavori di via Turati
    L’asfalto è una groviera che si sbriciola,la ringhiera è sempre più arrugginita.
    Sulmona deve essere accudita ed amata.

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