EUROPA PER LA SCUOLA, PROTAGONISTA UNA CLASSE 5^ SULMONESE

Nasce da una collaborazione tra il liceo “Gianbattista Vico” e l’associazione no – profit “Europa per l’Italia” il progetto “Europa per la Scuola” di cui è protagonista anche una classe quinta sulmonese.

Sabato scorso la prima lezione di un progetto interessato a far conoscere ai ragazzi l’importanza delle istituzioni, dell’Unione Europea e dell’attualità così da preparare i neo maggiorenni ad un voto consapevole e costruire con il tempo un vero e proprio pensiero critico. L’associazione no – profit “Europa per l’Italia” è nata nel febbraio 2020, poco prima dello scoppio della crisi pandemica da Covid-19, con la finalità di valorizzare, promuovere e contribuire alla formazione e all’educazione dei giovani stimolando il loro interesse circa il mondo che li circonda cercando di rispondere agli interrogativi e aprendo un confronto costruttivo. Il progetto nelle scuole è strutturato in tre incontri, ognuno dei quali ha tre macro-tematiche: la cultura, la legalità con un’attenzione particolare alle droghe leggere e l’ambiente. Nell’ultimo incontro ci sarà un momento caratterizzato da una “challenge”, un vero e proprio momento di sfide a squadre, così da apprendere, in modo divertente, quanto sia stata proficua e arricchente questa immersione tra le istituzioni. In particolare, nel primo incontro, gli studenti con due delle socie fondatrici dell’associazione Mariavittoria Natale e Federica Andreotti, hanno scoperto l’importanza delle criptovalute e più in particolare, Blockchain e NFT. Un argomento decisamente impegnativo, ma reso comprensibile e entusiasmante, grazie al lavoro di gruppo. Si sono cimentati, nello specifico, nell’utilizzo delle monete virtuali e su come è possibile trasformare un’opera in NFT. Il prossimo incontro sarà il 18 marzo e i ragazzi si troveranno davanti alle complessità della legalità, dei dubbi e delle sfaccettature che l’argomento delle droghe leggere comporta. Un appuntamento che, anche in questo caso, chiarirà degli interrogativi, alcune paure e dubbi che albergano naturalmente nelle loro teste. Un buon progetto per la comunità, un bel messaggio quello di cercare un confronto con i giovani che troppo spesso si sentono non ascoltati e non compresi.