TUTTI ASPETTANO DAL SINDACO DI PIERO L’ALBA DEL GIORNO CHE NON VERRÀ

di Luigi Liberatore – Non sono riuscito a comprendere, da quando Gianfranco Di Piero è stato eletto sindaco, se sia più indolente lui o la città che amministra. Non equivochiamo sul termine indolente, perché non ho nessuna intenzione di offendere Sulmona, men che meno il suo primo cittadino, giacchè indolenza è un sostantivo che può avere valore finanche filosofico, oltre che medico nel significato di assenza di dolore. Andiamo al cuore del problema. L’amministrazione è attraversata da quella che comunemente si chiama crisi, in senso politico, perché attorno al primo cittadino si sta aprendo, o meglio, si è aperta da tempo, una voragine in ragione del consenso “eroso” alla coalizione governativa dalla presa di posizione di una frangia non proprio residuale, sia per questioni culturali sia per motivi meramente elettorali. Ha preso le distanze dall’incedere dell’amministrazione la prima eletta in seno al Pd, Teresa Nannarone, effervescente quanto si vuole come espressione della sinistra, consigliere comunale da rispettare, tuttavia, sul piano del consenso elettorale apportato alla coalizione che sostiene Gianfranco Di Piero, se proprio non si vuole tenere conto del valore intellettuale conferito all’alleanza. Per non parlare di Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, altra forza, in questo caso definita di destra, che pure loro hanno rappresentato l’esigenza al sindaco di cambiare rotta, definendo l’attuale procedere fuori dalle linee stabilite prima delle elezioni. E’ da giorni, anzi da qualche mese, che al sindaco di Sulmona viene rappresentata l’esigenza di una verifica di Giunta, sia da destra che da sinistra della sua coalizione. E’ da giorni, anzi da qualche mese, che Di Piero fa l’indolente. Ho motivo di credere che dia più ascolto alla rappresentazione fornita dai suoi Rasputin, e che sia meno indotto a prendere il coraggio di affrontare la realtà prospettata da Nannarone, Proietti e Di Rienzo e di arrivare a una mediazione. Mi sembra che sia tratta da una stravaganza del filosofo Nietzsche l’espressione: “furono quelli visti ballare chiamati pazzi da quelli che non riuscivano a sentire la musica”. L’ho vista pure sul web. Si facesse un giro pure Gianfranco Di Piero: in città, però!

4 thoughts on “TUTTI ASPETTANO DAL SINDACO DI PIERO L’ALBA DEL GIORNO CHE NON VERRÀ

  • una esce dal pd, e punta i piedi, gli altri due non si sa che vogliono, ogni tre x due mettono paletti ovunque, per i propri tornaconti personali e tutti ad aspettare i tre dell’apocalisse e le loro decisioni… Comunque è puramente un problema politico elettorale, tra un anno si torna alle regionali, e i tre di cui sopra ambiscono ad un posto in regione, ora naturalmente la cosa loro la rinnegano, ma è nell’evidenza dei fatti….. hanno bisogno di farsi notare… viviamo in una eterna campagna elettorale……

  • E’ solo da ammirare per come sopporta i tanti ignoranti da cui è circondato !!!! E questo è solo politicamente ma se poi mettiamo la magistratura inutile, gli enti statali deficienti e sospetti e tutti quei sindaci semianalfabeti soci Cogesa buoni a nulla, penso che ci vuole molto di più dell’ indolenza.

  • Quello che non si capisce nell’articolo e’ la veridicità e la relazione che ad una richiesta di verifica di giunta equivalga come risposta le dovute dimissioni del Sindaco, quale articolo di legge o usanza politica obbliga ciò?
    E’ più che chiaro che si stia creando ad arte (senza parte) un tentativo di agitazione, di spallata alla Giunta, ma la forma più corretta come azione politica e civile e’ la sfiducia al Sindaco…. e la domanda da porre a costoro e’ il perché non ci si muova in questa corretta direzione amministrativa!!!
    Quindi … PERCHÉ?
    Che si esca allo scoperto e non si trami di nascosto per vergogna!
    Il Sindaco mi sembra giri per la città e lo dimostrano i stessi servizi che pubblicate, tanti altri sono dati per dispersi… specialmente di credito politico nei confronti della città!

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