MORÌ DOPO UN INTERVENTO CHIRURGICO, I FIGLI CHIEDONO IL RISARCIMENTO IN SEDE CIVILE

Un mese tra ricoveri, trasferimenti e dimissioni fino a quando la donna, una 79enne originaria di Corfinio morì. Secondo il gip del tribunale di Sulmona non ci fu nessuna colpa da parte dei medici coinvolti nelle cure della donna, ma i familiari non si sono fermati affidando all’avvocato Alberto Paolini hanno avviato la causa civile volta alla richiesta di risarcimento danni. L’anziana aveva subito un delicato intervento al pancreas e durante la convalescenza iniziarono a manifestarsi alcuni problemi. Era il dicembre 2019. Problemi che costrinsero la donna ad un nuovo ricovero ma fu di nuovo dimessa dopo due settimane, nonostante la contrarietà dei parenti. Ancora qualche giorno e i problemi per la donna si manifestano di nuovo fino ad un evidente peggioramento che inducono i medici a ricoverarla nel reparto di rianimazione. Il 30 gennaio la donna entrò in coma e il 4 febbraio morì. Con un esposto i figli chiesero di aprire un’inchiesta sul caso, inchiesta che fu archiviata dal gip. L’archiviazione non portò i parenti alla resa ritenendo che nella morte della congiunta vi fossero evidenti responsabilità. Da qui il ricorso in sede civile.