MORTE IN CORSIA, IL GIUDICE ARCHIVIA IL CASO E SCAGIONA SETTE MEDICI
Fu sottoposto a intervento chirurgico dopo il ricovero in ospedale, ma a distanza di una settimana la sua situazione clinica precipitò fino al decesso. Secondo i figli della vittima per errore dei chirurghi che l’avevano operato. Non è stato dello stesso avviso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che nei giorni scorsi ha disposto l’archiviazione del procedimento penale aperto nei confronti di sette medici dell’ospedale dell’Annunziata, finiti sotto inchiesta, con la pesante accusa di omicidio colposo
Secondo le accuse dei familiari di Antonio Di Paolo, 71 enne di Pescasseroli, ex assessore comunale in paese i medici avrebbero agito con imperizia, sostenendo che nel corso dell’intervento qualcosa sia andato storto tanto da provocare danni irreversibili al 71enne che si sarebbero manifestati a distanza di una settimana fino a provocarne la morte. Diversa la versione dei medici finiti sotto inchiesta, secondo i quali, fin dal suo ricovero, l’uomo aveva un quadro clinico critico e soffriva di gravi patologie pregresse. Sempre secondo gli indagati la morte, sopraggiunta a distanza di una settimana dall’intervento, non sarebbe riconducibile all’azione dei medici che avrebbero agito con perizia e scrupolosità. Ne sarebbe prova il fatto che dopo l’intervento l’uomo sarebbe risultato in buone condizioni e, sempre secondo le testimonianze degli operatori sanitari, una sera avrebbe anche dato in escandescenze. Antonio Di Paolo è entrato in ospedale il 14 agosto per un ittero. Nel corso della degenza si sarebbero resi necessari una serie di esami e prestazioni sanitarie fino alla decisione dei medici del reparto di chirurgia di sottoporlo a intervento chirurgico di colecistectomia eseguito il 31 agosto.
Dalle indagini espletate e dalla consulenza medico-legale nonché dall’autopsia è risultato che il decesso di Antonio Di Paolo sarebbe riconducibile ad un evento naturale e che non vi è stata alcuna condotta negligente dei sanitari dell’ospedale, come rilevato dal giudice. Il consulente aveva inoltre chiarito che gli interventi dei medici sono stati adeguati e tempestivi rispetto alle condizioni in cui versava il paziente alla data del ricovero e alle numerose patologie pregresse di cui lo stesso era affetto. Da qui la decisione del Gip Sarnelli di archiviare il procedimento per omicidio colposo nei confronti dei sette medici, difesi dagli avvocati Elisabetta Bianchi, Alessandro Scelli, Stefania Casaccia, Piercarlo Cirilli, Armando Valeri, Antonella Di Nino e Pietro Milo.