EDIFICIO PERICOLANTE A PRATOLA, LO SCONTRO CONTINUA IN ATTESA DELL’UDIENZA IN CORTE D’APPELLO
E’ ancora scontro sull’edificio pericolante a Pratola Peligna, in piazza I Maggio. Domenico Di Cioccio torna a fare sue precisazioni su quella vicenda, che prossimamente approderà in Corte d’Appello. Di Cioccio precisa che i lavori di ristrutturazione dell’immobile vennero eseguiti “dal 2007 al 2009 e non nel 2009, come erroneamente riferito dall’avvocato Luciani, come da fattura dei lavori eseguiti e da regolare Scia, presentata al Comune così come accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio resa nel giudizio 813/2017 definito innanzi al Tribunale di Sulmona, i lavori sono tutti oggetto di autorizzazione in sanatoria, come anche confermato nella nota prot.99986 del 27.10.2014 dell’Area Tecnica del Comune di Pratola Peligna”. Di Cioccio sottolinea che l’immobile era in pessime condizioni e aveva necessità di manutenzione ed il padre, Antonio, prima della morte avvenuta nel 2006, lo autorizzò ad utilizzare l’immobile, consegnandogli le chiavi. In quel momento, essendo il padre vivo, Di Cioccio sostiene che disponeva autonomamente dell’appartamento, senza necessità che il padre sollecitasse la figlia a darlo al fratello in comodato. Lo stesso Di Cioccio, citando testimonianze rese nel processo del 2017, conferma che la sorella ebbe a tacergli l’esistenza del testamento olografo del padre, per il quale venne nominata erede dell’appartamento. In esecuzione di sentenza del Tribunale Di Cioccio ricorda che lasciò quell’immobile mel 2017 e non dopo un paio d’anni, come sostenuto dall’avvocato Luciani. Di Cioccio conclude ribadendo di aver acquisito, per sentenza giudiziaria, il diritto a riavere la somma spesa per i lavori di manutenzione dell’appartamento.