DETENUTO MORTO IN CARCERE UCCISO DA UN INFARTO
Un problema congenito avrebbe causato il malore culminato con un infarto e poi con il decesso. È questo l’esito dell’autopsia che è stata svolta ieri dall’anatomopatologo Ildo Polidori sul corpo di Pietro Guccione, il detenuto 62enne di origini siciliane, morto venerdì scorso all’interno del supercarcere di via Lamaccio. Nel corso dell’autopsia il medico legale, ha anche effettuato i prelievi di rito necessari per stabilire anche lo stato di salute dell’uomo. I risultati saranno depositati entro i canonici 90 giorni con la relazione e le risposte ai quesiti posti dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti titolare dell’inchiesta. Sulla morte del detenuto, infatti, è stato aperto un fascicolo per il momento contro ignoti, in cui si ipotizzano i reati di omissione di soccorso e omicidio colposo. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia della famiglia dell’uomo che ritiene che la morte di Guccione, sarebbe stata favorita all’imperizia dell’area sanitaria del penitenziario dal momento che il detenuto più volte avrebbe fatto ricorso all’infermeria, nei giorni che hanno preceduto il decesso, senza essere stato sottoposto ad un esame clinico più approfondito.