CUOCO MORTO IN ALBERGO, GLI IMPUTATI RESPINGONO LE ACCUSE
Udienza importante, ieri mattina, del processo che vede imputati per omicidio colposo Giovanni Beniamino, gestore dell’albergo di Civitella Alfedena e Anna Maddalena Di Carlo, medico del 118 rimasti coinvolti nella morte del cuoco pasticcere, Marco Polidori, deceduto nell’agosto del 2017 nell’hotel dove lavorava. Ieri, davanti al giudice hanno testimoniato proprio loro due, rispondendo alle domande del giudice Francesca Pinacchio, del pubblico ministero Edoardo Mariotti, della difesa e della parte civile. Con loro è stato sentito anche il consulente della difesa. Davanti al giudice i due imputati hanno escluso ogni loro responsabilità. Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 15 maggio quando ci sarà la sentenza. I fatti risalgono al 26 agosto del 2017. Polidori lavorava nell’albergo di Beniamino. Tutto cominciò tre giorni prima quando il cuoco pasticcere avvertì un malore e sul posto si rese necessario l’intervento dell’ambulanza. L’uomo fu identificato come ospite dell’hotel e non come dipendente, visto che non era regolarmente assunto, poiché, secondo le accuse formulate dal procuratore Giuseppe Bellelli, che ha curato in prima persona l’inchiesta, l’uomo prestava lavoro senza contratto. Il 23 agosto il 118 intervenne per prestare le cure al cuoco che si era sentito male, accertando che non era necessario alcun ricovero. Tre giorni dopo il malore si è ripetuto ma questa volta per il cuoco non c’è stato nulla da fare. Secondo l’accusa le sue condizioni lavorative non avrebbero agevolato una rapida ripresa dal primo malore. Alla dottoressa del 118 viene invece contestata l’imprudenza, la negligenza e l’imperizia in quanto essendo intervenuta quale medico a bordo dell’ambulanza del servizio 118, nell’albergo dove Marco Polidori si era sentito male, accusando forti dolori al petto, dopo un elettrocardiogramma, consigliava al paziente un approfondimento diagnostico lasciando sul posto il cuoco e facendo ritorno in sede con l’ambulanza vuota.