LE PROPOSTE DELL’EX SINDACO NON SALVERANNO IL LAGO DI SCANNO. LA REPLICA DI GENTILE
di Luigi Liberatore – Eustachio Gentile ha qualche anno in più rispetto al tempo in cui è stato sindaco di Scanno, peraltro bravo sindaco, ma ha svolto i suoi mandati di primo cittadino quando a suo favore spiravano perfino gli Alisei, quando in montagna la neve cadeva maestosa e abbondante, e il lago in primavera era uno spettacolo. È cambiato tanto da allora. I venti non sono più quelli di un tempo, la neve è diventata merce rara, e il lago di Scanno vedere restringersi sempre più le sue rive, avendo imboccato la strada, nemmeno tanto lunga, della “pozza” superstite di lago. Abbiamo letto, ed anche apprezzato, l’intervento di Eustachio Gentile, per un tentativo di salvare il lago dal suo costante e lento prosciugamento, riprendendo uno studio iniziato tanto tempo fa, affidato inizialmente all’Università di Pescara, commissionato allora dalla Comunità Peligna e poi mai più proseguito per lo scioglimento delle Comunità montane e per la conseguente mancanza di fondi. E, conclude il suo scritto, dicendo: “L’unica cosa che mi auguro non venga mai fatta, è non fare nulla”. Ci dispiace contraddire Gentile, e la sua visione romantica del lago di Scanno, ma l’unica cosa buona da fare in questo momento è non spendere ancora, e insensatamente, soldi per continuare uno “studio” di quelli all’italiana: inutile. L’arretramento delle sponde del lago di Scanno, l’abbassamento costante del livello idrometrico, sono la conseguenza dell’impoverimento idrico registrato negli anni e uno studio non ridarà acqua a Scanno, assorbirà solo soldi dallo Stato, se mai si facesse. Come quelli, inutilmente spesi per costituire le Comunità montane, poi soppresse. Ecco, Eustachio Gentile è commissario liquidatore di una di esse da non so quanto tempo. Volete un mio pensiero? Se comincerà a piovere come una volta, e a nevicare come Dio comanda, il lago di Scanno tornerà come prima. Ho qualche dubbio, tuttavia, che Eustachio Gentile riuscirà nel frattempo a liquidare quella Comunità montana.
LA REPLICA DI EUSTACHIO GENTILE
Ill.mo dott. Luigi liberatore,
intanto La ringrazio per l’attenzione e i positivi apprezzamenti che mi ha riservato. Francamente non me lo aspettavo. Mi permetto di dissentire solo su alcuni punti del suo scritto. Il lago di Scanno ha conosciuto negli anni sempre abbassamenti del livello delle sue acque. Non è la prima volta. Enon sarà l’ultima. Condivido che “ ..se comincerà a piovere come una volta, e a nevicare come Dio comanda, il lago di Scanno tornerà come prima”. Il problema sta proprio li. Una volta che il lago raggiunge il suo livello naturale e smette di piovere, si verifica un fenomeno di repentino abbassamento delle sue acque fino a quando non raggiunge il livello minimo come in questa solita fase. Poi però si stabilizza. Poi ripiove? Il livello risale, poi si riabbassa e così negli anni. Ecco, se si concludesse uno studio su un sito SIC per cercare di capirne i motivi non penso che si scasserebbero i conti dello Stato. “Se mai si facesse“. Ovviamente. Con tutto il rispetto, in quel caso si andrebbe a completare un lavoro molto positivo che è costato una cifra irrisoria iniziato anni fa che, a mio modesto avviso, non dovrebbe rimanere a metà perchè allora si che ci troveremmo di fronte alla solita storia all’italiana.
Ma Lei mi da anche l’occasione e la ringrazio, di chiarire che la C. Montana Peligna, che ha svolto un ruolo molto positivo per il nostro territorio, non potrà mai essere liquidata per via di una legge assurda voluta dal Governo regionale nel 2011. Però è ancora più assurda la proposta di legge di superamento delle Comunità montane con l’istituzione delle Unioni dei Comuni Montani approvata dalla Giunta regionale qualche mese fa. In estrema sintesi. Le C. Montane uscite dalla porta nel 2011 dopo 11 anni, rientrerebbero dalla finestra. Cambierebbe solo il nome: Unione dei ComuniMontani. Stesse competenze, costi e sedi, ma una governance che riporterebbe a triplicare le nomine dei rappresentanti, come avveniva una volta, dovendo garantire la presenza delle minoranzeche siedono nei Consigli comunali. Faccio un esempio. La C.M. Peligna è composta da 16 comuni. Con una specifica legge si decise che faceva parte dell’Assemblea un solo rappresentante per ogniComune. Con la proposta di legge che è già stata discussa in prima Commissione regionale, ogni Comune, per garantire la presenza di un rappresentante della minoranza consigliare potete starne certi, ne nominerà 2 di maggioranza. Alla fine della fiera con la legge in discussione in Regione,l’Unione dei Comuni Montani Peligna avrà un’assemblea composta da 48 membri! E se invece,visto che non cambierebbe nulla, ma proprio nulla se non il nome ed un percorso molto tortuoso per istituire l’Unione dei Comuni Montani, perchè allora non lasciare le C. Montane dove ogni Comune è rappresentato da un solo esponente almeno potrò abbandonare nel giro di qualche settimana e con grande sollievo, una poltrona dove sono seduto da anni senza alcun gettone di presenza? Lo so, l’ho fatta troppo lunga e forse in maniera un tantinello contorta ma La ringrazio tanto per l’opportunità che mi ha dato. Con stima. E. Gentile Commissario Straordinario liquidatore della C. Montana Peligna.
E se fosse proprio quello il sogno? Quello di far piovere “soldi” dall’alto? Qualcuno direbbe “piovono polpette” che renderebbe anche meglio il senso della cosa!