DROGA NELLA CASSETTA DELLA POSTA, ASSOLTI DUE SULMONESI
Gli vennero trovato sei grammi di eroina nella cassetta della posta che fecero scattare l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sulmona e della Guardia di Finanza, con gli arresti di Franco Giammarco, 64 enne di Sulmona e Paolo Carugno, di 50 anni. Per entrambi questa mattina è arrivata la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Per il primo manca la prova della commissione del fatto e per l’altro il fatto non costituisce reato. I fatti risalgono al 2017. Tutto è partito da un controllo delle Fiamme Gialle a Carugno, oggi assolto dal procedimento penale a suo carico perché inquadrato come semplice assuntore nell’ambito di un acquisto di gruppo. Lo avevano fermato per strada e alla vista dei finanzieri l’uomo avrebbe tentato di disfarsi di un involucro poi recuperato. Poco più di una dose che lo stesso, difeso dall’avvocato Andrea Marino, avrebbe confessato di aver acquistato dai pusher cittadini. Messo alle strette, l’imputato avrebbe quindi rivelato che a cedergli l’eroina era stato Giammarco difeso nel procedimento dall’avvocato Alberto Paolini. A quel punto i finanzieri si sono messi sulle tracce del presunto spacciatore. Lo hanno trovato in serata nella sua abitazione che la Guardia di Finanza, su mandato della Procura, aveva provveduto a perquisire. Nascosti in un involucro nella cassetta della posta vennero trovati circa sei grammi di eroina, la stessa che era stata rinvenuta al 50 enne. A quel punto sono scattate le manette per entrambi. Al 64 enne è stata contestata anche la cessione di due dosi dello stupefacente a tre soggetti, nel maggio dello stesso anno, tra cui Carugno. L’avvocato Paolini, ha ricondotto la quantità della sostanza rinvenuta nell’alveo dell’uso personale e ha spiegato l’insussistenza della prova per lo spaccio poiché in casa del suo assistito non furono trovati materiali per il taglio e il confezionamento. Peraltro, stando all’analisi dell’Arta, è venuto fuori che con quei sei grammi potevano ricavarsi 32 dosi. Un’entità lieve per la difesa e per il giudice che ha assolto l’imputato, nonostante la richiesta del Pm di una condanna a quattro anni di reclusione. Per Carugno è passata la linea difensiva dell’acquisto di gruppo.