MA IL MANAGER DELLA ASL CHE ASPETTA A DIMETTERSI?

di Luigi Liberatore – Un ombrellino troppo piccolo, peraltro sfilacciato dal tempo, le copre a malapena le spalle. L’acqua di questa mattina, la pioggia che a novembre non è una novità, scorre irrequieta e incolpevole sulle spalle della vecchietta che aspetta il suo turno per timbrare l’impegnativa. Fa pure freddo. Ma, fuori, è in buona compagnia, cosicché non le sembra davvero di percepire il sopruso che subisce e, alla nostra domanda se non si senta amareggiata dalla condizione, ci risponde con un’alzata di quelle spalle che adesso sono inzuppate. Cerco di capire se sia un moto di tenerezza, di tristezza o di disperazione quella che provo adesso, come l’ho provato pure di persona ad aspettare fuori dal CUP di Castel di Sangro per prenotare una visita. Dentro è peggio. Persone ammassate come in un ricovero, con o senza mascherina, in un riquadro di pochissimi metri con un impiegato magari a maledire il computer che si inceppa. Questo è il centro unico di prenotazioni a ridosso dell’ospedale di Castel di Sangro, ubicato nella cantinola di un piccolo condominio, ma che non trova spazio all’interno del presidio ospedaliero dove ci sono interminabili locali  inutilizzati e chiusi: nessuno disponibile ad ospitare il CUP. Questa indecenza va avanti da tempo, benché siano stati sollecitati, in tutti i modi, i vecchi e i nuovi dirigenti dell’azienda sanitaria a risolvere il problema;  nessuno mai ha dimostrato una scintilla di umanità per gli umili e per i malati costretti come una colonna infame davanti a una porticina. In più occasioni abbiamo suggerito pure la realizzazione almeno di una tettoia come riparo; né dai piani alti, né da quelle bassi della Asl siamo riusciti ad avere quella copertura che in qualunque repubblica sudamericana si realizza in dieci minuti. Il nuovo manager della Asl, Ferdinando Romano, che poi nuovo non è, non può dire non sapevo; affermano che sia un esperto di ingegneristica sanitaria, ma ho l’impressione che non abbia dimestichezza nemmeno con la piccola carpenteria, sennò avrebbe risolto subito il problema. Ma non è quello. Abbiamo l’impressione che la solita regia occulta sia votata al mantenimento dello status quo, a pagare gli affitti dei diversi uffici sparsi ovunque in unità immobiliari private, ma non a costituire una pubblica cittadella sanitaria presso lo stesso ospedale. La politica, soprattutto quella della sanità, risponde a una logica opposta a quella di risolvere le necessità di chi ha bisogno. Siamo certi che vedremo quella vecchietta ancora in colonna, magari sotto la neve. Succede qui, a Castel di Sangro

7 thoughts on “MA IL MANAGER DELLA ASL CHE ASPETTA A DIMETTERSI?

  • Tanto per restare in tema strutture periferiche ASL :
    https://www.ondatv.tv/cronaca/stop-affollamento-pronto-soccorso-premio-alla-asl-ma-restano-i-problemi/

    “IL PROGETTO, GIÀ IN CORSO DI ATTUAZIONE, NASCE DALL’ESIGENZA DI RISOLVERE LE PROBLEMATICHE DEL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI AVEZZANO”.

    https://www.leanaward.it/

    e in ultimo il programma: GIORNATA DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI 2022 :
    https://drive.google.com/file/d/1a72yoltm2eqksUyRalBqKzZlzgbVmsWZ/view

  • Lancio uno idea di “spunto” alla Redazione per una nuova rubrica di “segnalazioni cosa va e cosa no va” iniziando proprio dal presente “caso” CUP ASL.
    Potrebbe essere anche di spuNto per la ASL stessa.

  • La politica non risponde più agli interessi dei cittadini che la sostengono purtroppo, la sanità pubblica è allo sfascio, si finanzia la sanità privata e le elargizioni di denaro agli amici degli amici con i fitti inutili…

  • Se non è cambiata quest’anno, la situazione del CUP di Sulmona è simile e forse peggiore. La gente aspetta fuori al freddo o alla pioggia, senza ripari . Non una sedia per gli anziani o disabili.

  • bene,il saccheggio della Cosa pubblica continua come prima piu’ di prima,ovvie le ragioni,subito la legge dei fireblaster-buratino,o no?

  • Mi chiedo come fai ad atteggiarti così quando sono solo abusi amministrativi come quelli che ti auguri vengano archiviati ai grandi passati e presenti amministratori del Cogesa che sti stanno avvelenando con il benestare dell’ASL .
    Anzi sai cosa ti dico, già che ci sei informati di quanti dipendenti del Cogesa sono in malattia e come nessuno menziona il fatto che non riescono a trovare nessun rimpiazzo !!!!
    Lascia perdere le poesie e prova ad approfondire questi scandali e altri che senz’altro seguiranno prima che ci scappino ancora di più morti di cancro!!!!

  • È risaputo che da queste parti sperdute della provincia vige la legge della giungla sanitaria, come è verissimo che vi siano “incrollabili” contratti d’affitto da onorare “in perpetuum” e la frase in latino ha anche un preciso… indirizzo.

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