GIORNO DELLA MEMORIA PER AMLETO CONTUCCI E RENZO SCIORE

Hanno ricevuto l’omaggio delle municipalità di Montecarotto e Poggio S.Marcello Amleto Contucci e Renzo Sciore, patrioti della Brigata Maiella, che caddero, uccisi dai tedeschi, in queste due cittadine delle Marche, nell’estate del 1944, durante la lotta di Liberazione dall’occupazione tedesca. I sindaci di Montecarotto, Giuseppe Paolone e di Poggio S.Marcello, Giuseppina Spugni, con un centinaio di concittadini, arrivati al cimitero di Sulmona questa mattina, hanno reso omaggio alle tombe dei due patrioti. Il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero ha salutato i due sindaci, ricordando il sacrificio di Contucci, caduto a Montecarotto, il 27 luglio 1944, a 38 anni, operaio dello stabilimento Nobel di Pratola e Sciore, caduto il 25 luglio 1944, a Poggio S.Marcello, appena diciassettenne. “Hanno sacrificato le loro giovani vite per difendere ideali e valori, come libertà e democrazia, che oggi fondano la Repubblica e la Costituzione e con loro vogliamo rendere onore alla Brigata Maiella, che entrò in testa al corteo che segnò la liberazione di Bologna” ha ricordato Di Piero. I sindaci dei due centri marchigiani hanno sottolineato come sia essenziale la memoria della lotta di Liberazione dal nazifascismo ed è per questo che i due Comuni hanno deciso di avviare incontri con le scuole, perchè i valori che animarono i patrioti della Brigata Maiella siano trasmessi ai giovani. A rendere onore a Contucci e Sciore anche Fernando Gatta, sindaco di Villalago, paese di cui Sciore era originario e Guido Angelilli, sindaco di Pacentro. A nome della Brigata Maiella Lando Sciuba, ex sindaco di Sulmona, ha annunciato l’istituzione di un archivio della documentazione della Brigata e dei suoi protagonisti, ricordandone due personalità, Gilberto Malvestuto e Raffaele Di Pietro, oggi presente alla cerimonia. Quindi Simona Contucci, nipote di Amleto e sindaco di Montenero di Bisaccia, visibilmente commossa, ha posto l’accento sull’importanza di valori da conservare e sull’impulso al suio impegno politico e amministrativo venuto proprio dal ricordo del nonno, che ha lottato e si è sacrificato per la libertà. Il maresciallo dei Carabinieri, Carlo Di Ruscio, che ha preso l’iniziativa della cerimonia di questa mattina, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato, affermando che i giovani devono essere sempre sollecitati a tenere viva la memoria di chi ha combattuto ed è caduto in difesa della patria e della libertà. Le note del “silenzio” davanti alle tombe dei due patrioti hanno concluso la cerimonia.