RICATTO A SFONDO SESSUALE A CHIODI E PEZZOPANE, UNA CONDANNA E DUE ASSOLUZIONI
Avevano chiesto soldi in cambio del silenzio per non divulgare foto compromettenti che ritraevano l’allora presidente della Regione Gianni Chiodi con la sua amante. Stessa cosa avevano cercato di fare con l’onorevole Stefania Pezzopane. Ma sia Chiodi che l’ex deputata non hanno accettato il ricatto denunciando i responsabili e mandando sotto inchiesta quattro persone. Una storia che si è chiusa oggi a distanza di otto anni con una condanna e due assoluzioni. La condanna a un anno e otto mesi di reclusione è arrivata per Gianfranco Marocchi, 67 anni originario di Pescara ma residente a Lucoli, pena sospesa per 5 anni. Inoltre Marrocchi, è stato condannato a risarcire la parte civile, cioè la Pezzopane, con 8 mila euro più 2500 euro per le spese processuali.
Insieme a Marrocchi erano finiti sotto processo Raimondo Onesta di Pratola Peligna, il marchigiano Marco Minnucci e il campano Giovanni Volpe, quest’ultimo deceduto nel corso del procedimento giudiziario. L’accusa è di aver chiesto 35 mila euro all’allora presidente della Regione Abruzzo, per bloccare la realizzazione di un film sulla sua relazione con la consigliera di parità Letizia Marinelli, vicenda emersa dall’inchiesta ‘Rimborsopoli’, film la cui uscita era annunciata nel periodo di campagna elettorale del 2014. Chiodi si rifiutò di sottostare al ricatto e denunciò tutto alla Digos. Marrocchi ha tentato di ricattare anche l’esponente aquilana del Partito democratico Stefania Pezzopane per una foto che la ritraeva in una vasca idromassaggio insieme al fidanzato Simone Coccia Colaiuta e all’ex narcotrafficante Gennaro Bonifacio, immagine ritenuta compromettente, ma poi diffusa dai media. Il pratolano Raimondo Onesta, che ha sempre sostenuto la sua completa estraneità ai fatti, era coinvolto per la vicenda di Chiodi per la quale è stato assolto con formula piena. Il fatto non sussiste come da anni ripetono i suoi avvocati, Alessandro Margiotta ed Angela Marinangeli. “La fine di un incubo”, scrive sui social Onesta. “Otto anni scrissero di me tante falsità. Ci sono stato tanto male per queste accuse infondate sulla mia persona oltre che non ci fu nessuna accusa nei miei confronti né da parte di Chiodi né da parte della Pezzopane. Ma ho confidato sempre nella giustizia. Oggi, finalmente, sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Scagionato da ogni accusa dal tribunale dell’Aquila. Per questo ringrazio di cuore i miei avvocati Alessandro Margiotta e Angela Marinangeli. Una brutta storia che non auguro a nessuno”.