LEGIONELLA ASSASSINA, FINISCE SUL TAVOLO DELLA PROCURA LA VICENDA DELLA PALAZZINA ATER DI SULMONA
Finisce sul tavolo della procura la vicenda della Legionella trovata nella palazzina Ater di via XXV Aprile. Sia sia una delle due donne rimaste contagiate che i familiari di Luciana Pantaleo, la parrucchiera di 64 anni deceduta nel Policlinico Umberto I di Roma, dopo aver contratto la legionella, sono intenzionati a chiedere che sia fatta piena luce sulla vicenda. In particolare hanno puntato il dito sui certificati di conformità della caldaia sostituita in entrambi gli appartamenti dove è stato scovato il batterio assassino.
La più alta carica virale, circa diecimila, è stata captata nell’alloggio della donna deceduta mentre a casa della prima contagiata la positività alla legionella, trovata sul terminale della doccia, era più contenuta. “Ancora si è capito il passaggio di questo batterio. Da dove è partito tutto. Una filiera che va ricostruita senza lasciare nulla al caso. Ma il comune cambio della caldaia con la povera Luciana non mi lascia tranquilla”, afferma decisa la donna che da circa una settimana è uscita dall’incubo della malattia. “Per questo è necessario che chi di dovere indaghi per verificare se ci sono state difformità. Sono stata ripresa per i capelli. Grazie ai medici dell’ospedale di Chieti dove sono stata ricoverata. Per questo vorrei tanto incontrare il Presidente dell’Ater. Dopo un decesso e il mio caso caso che poteva finire allo stesso modo, c’è voluto più di un mese per ottenere i certificati richiesti”. La conformità delle caldaie istallate è stato infatti rilasciato dall’Ater solo lo scorso 29 ottobre, a seguito della diffida all’Ater, in evidente ritardo rispetto al 4 settembre, giorno in cui sarebbero state sostituite le caldaie. Ora toccherà alla procura stabilire se vi siano state responsabilità.