L’ANNUNZIATA NON È IDOLO CULTURALE MA NEMMENO UN PISCIATOIO NOTTURNO
di Luigi Liberatore – C’è qualcosa che va oltre lo sfregio. Chi vomita e urina davanti al complesso dell’Annunziata non lo fa perché in quel momento è oppresso dalle esigenze: perché è ubriaco o mezzo “fatto”. In parte sarà pure così, ma nel farlo c’è di più: la sfida. Non una sfida ottusa, da zappaterra, ma di quelle che sanno di affronto per il solo gusto di offendere. Da qualche tempo, poco davvero, si sono spente le risse e le rincorse violente tra i vicoli del centro storico di Sulmona, e sembra che il 118 non sia stato più chiamato a soccorrere ragazzi sanguinanti, vittime o autori di pestaggi inauditi. Comune e forze dell’ordine hanno intensificato la vigilanza, ponendo un freno alle idiozie notturne giovanili e post giovanili, sicchè è tornata una specie di calma attorno al complesso monumentale dell’Annunziata, e reso almeno percorribile il centro storico di Sulmona. Fino a una certa ora, però. Perché dopo la mezzanotte, se non iniziano le risse comincia la ressa; musica ad alto volume, assembramenti e alcool, soprattutto di scarso pregio ma in grande quantità. Potremmo dire allora: fine dell’Annunziata. Spintoni, ondeggiamenti, discorsi senza senso, e poi immancabilmente la necessità di fare i propri bisogni perché si è ubriachi di tutto. In quel momento scatta la sfida, che nulla ha a che vedere con un qualsiasi progetto deteriore di anarchia, la quale si manifesta invece come necessità di orinare agli spigoli dell’Annunziata, o di vomitare lungo la scalinata in segno di oltraggio al simbolo di Sulmona. Qualcuno si ostina ancora a definire queste indegne vicende come espressioni, seppur deplorevoli, della movida, un termine demenziale sotto il quale riparare e giustificare le debolezze esistenziali della nostra gioventù, magari esasperate dal Covid. Ci risiamo. L’amministrazione comunale di Sulmona metta uomini e risorse di cui ha a disposizione per soffocare questi rigurgiti di offesa alla storia della città, utilizzando metodi di convincimento comunicativi e culturali. Sennò, fra non molto, ci penserà qualcun altro a farlo, magari con pedate e manganelli. E la volgarità del titolo sarà solo una lieve carezza…