TRINITARI E LAURETANI ABBANDONATI DA GESÙ

di Luigi Liberatore – Ho sempre pensato che Nostro Signore non fosse un interventista, cioè capace di lasciare la sua croce dolorosa per venire a risolvere le nostre questioni quotidiane. Se dipendesse da noi, dovrebbe scendere e salire in nostro aiuto pure per un mal di orecchi, sicché ha pensato bene di lasciarci al libero arbitrio nella vita terrena e di riservarsi qualcosina (suppongo) nel momento del trapasso. Ma anche in quel caso c’è chi ha pensato di poter godere di qualche concessione divina, come le confraternite di Sulmona, Trinitari e Lauretani, che per anni, tanti anni, hanno ritenuto che discendesse per loro dal Cielo (meglio, dalla Croce) un privilegio: quello di celebrare i funerali dei confratelli; non solo di accompagnarli al cimitero con i paramenti delle grandi occasioni e le preghiere che aiutano il viaggio, ma di fornir loro persino il loculo.

Trinitari e lauretani durante la processione del Venerdì Santo 2022

Senonché, una impresa funebre “laica” si è rivolta al giudice ordinario dicendo che le due confraternite godessero di un vantaggio esclusivo, potendo dare al “cliente” qualcosa in più che loro non potessero offrire: il loculo. E’ vero. A Sulmona la costruzione e la gestione dei loculi è un fatto esclusivo delle due confraternite, dimodochè godono di un effettivo vantaggio rispetto alle altre imprese funebri, potendo offrire un pacchetto “chiavi in mano” di gran profitto. Come le confraternite siano riuscite a costituire questo loro privilegio, non lo sappiamo. Né possiamo credere che lo abbia lasciato scritto Nostro Signore, tanto è vero che Trinitari e Lauretani hanno invocato a loro difesa la Costituzione italiana e non il Vangelo. A intuito, e soprattutto per consuetudine, pensiamo che il Comune di Sulmona si debba riappropriare del diritto della costruzione e della vendita dei loculi cimiteriali, lasciando alle confraternite le loro prerogative scenografiche, senza impedire ai “laici” che possano concorrere ad armi pari nell’allestimento dei funerali. Sarà un giudice a definire questa ed altri piccoli aspetti della questione generale. Lauretani e Trinitari non si sentano abbandonati da Gesù. Ai credenti, e a me stesso, dico che non sarà un bel funerale ad aprirci le porte del paradiso.

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