ANGELILLI ABBASTANZA DISINVOLTO COI GIUDICI UN POCHINO ARROGANTI

di Luigi Liberatore – Che Guido Angelilli non sia un lestofante, lo hanno appurato e dichiarato i magistrati del tribunale di Sulmona, non rilevando nella condotta del sindaco di Pacentro atti riconducibili a dolo, relativamente alle indennità di missioni e rimborsi spesa percepiti durante il quinquennio 2014/2019. Archiviazione sopravvenuta nell’autunno scorso. Intanto la vicenda è finita sulla scrivania dei giudici contabili che hanno, però, ravvisato un ingiusto arricchimento del sindaco, primo cittadino di Pacentro ma con residenza a Pescara. Guido Angelilli è stato condannato dalla Corte dei Conti a restituire al comune diecimila euro. Queste le circostanze che hanno indotto Guido Angelilli ad annunciare ricorso contro la decisione dei giudici contabili, non senza lesinare qualche bacchettata a noi giornalisti per l’enfasi con la quale diamo oggi questa notizia, dicendo che non ci sia stata da parte nostra tanta solerzia e vigore nel ricordare l’archiviazione della vicenda in sede penale. Sotto questo aspetto, nulla quaestio. Ha ragione, ma la cronaca soffoca la letteratura, sicchè una condanna vale giornalisticamente più di una assoluzione. A noi, proprio perché torniamo sull’argomento, ci va di soffermarci su tre aspetti sollevati proprio dai giudici contabili: uno, che Angelilli abbia percepito rimborsi per spostamenti da Pescara a Pacentro quando non era indispensabile; due, che abbia percepito rimborsi spesa, nella stessa giornata, sia dal Comune che da un altro ente; tre, che in giorni in cui sia stato dichiarato presente in Giunta si trovasse magari altrove. Siamo propensi ad assolvere il sindaco di Pacentro per il secondo caso, attribuendo la duplicazione del rimborso più alla sua disattenzione, con la quale magari abbia firmato il prospetto di rimborso nei due enti, che con l’intento di truffare la pubblica amministrazione. Quattro soldi. Per quanto riguarda il fatto di essere stato più volte dato presente in Giunta quando non lo fosse, per noi è una faccenda di ordinaria (sebbene illegale) amministrazione e non già di riconosciute qualità ubiquitarie (furfantesche) di Angelilli. Le Giunte municipali vengono spesso convocate ad horas, per via telefonica, senza ordini del giorno prestabiliti e coi verbali che magari vengono firmati solo dopo un paio di settimane. Vatti a ricordare dove stavi quel giorno. Basta farsi un giro per le segreterie dei comuni per capire come funzioni. Ma quel passaggio in cui i giudici contabili censurano la condotta del sindaco perchè fosse presente a Pacentro quando non ce ne fosse bisogno, non ci convince e non ci conforta. Il sindaco è sindaco sempre, a qualunque ora, e non solo nei casi in cui ci siano convocazioni istituzionali. Se Angelilli abbia deciso di spostarsi una sera da Pescara, dove abitava, per recarsi a Pacentro e poi farsi la missione, bè ci sembra del tutto legittimo. Alla leggerezza del primo cittadino, come dire alla Pancho Villa, non può far da argine l’arroganza della magistratura. Questo pensiamo noi. Ma poi, si sa, le sentenze le fanno i giudici.ANGELILLI ABBASTANZA DISINVIO