CASTEL DI SANGRO HA RESO ONORE ALLE BELLE PAGINE DI EZIO MATTIOCCO
di Luigi Liberatore – La sala non era affollata. Bella e illuminata, questo sì. Forse con troppa luce, rispetto alle indicazioni di austerità date dal governo, ma col garbo spartano che si deve ad un evento culturale di grande rispetto. Veniva presentato il libro di Ezio Mattiocco “E finalmente piangemmo insieme”, scritto per lasciare una memoria storica sugli eventi accaduti tra il 1943 e il 1944, consumati sotto le bombe e tra le macerie di Castel di Sangro. Un resoconto autobiografico sulle atrocità della guerra vissute da adolescente. Libro bellissimo, tra i tanti scritti da una personalità non comune, la cui attività di medico e saggista non si è mai divisa tra l’amore per il prossimo e quello per la cultura. Sto alla larga dall’analisi su Ezio Matiocco, sicchè mi limito a registrare la serata in cui Castel di Sangro gli ha reso omaggio. La sala non era affollata. Solo anziani, come me, pochi giovani. Anzi, nessuno. Aspetto deplorevole. Organizzatori, nonché complici della bella serata, Terzio Di Carlo e Emidio Di Donato. Non so come rivolgermi al primo, se al dirigente per antonomasia della biblioteca di Castel di Sangro, o a colui che mantiene in piedi la vita culturale della città. Rispetto a Emidio Di Donato, so cosa poter dire: è stato il mio professore di italiano al liceo e a lui è stata affidata la lettura di un capitolo del libro di Ezio Mattiocco. Lo ha fatto con la passione con la quale tentava di avvicinare noi studenti sessantottini a Francesco De Sanctis, a Natalino Sapegno o ad Arturo Graf. Peccato che con ci fossero giovani ad assistere. Ma le cose vanno così. Non credo che il professor Emidio Di Donato possa leggere anche ciò che sto scrivendo. Il mio timore è ,che facendolo, possa usare ancora la matita blu!
“Quando celi nel riserbo i doni di Dio, quando lasci che il tuo agire sia interpretato male,
quando lasci ad altri la gloria dell’impresa,
il silenzio è umiltà”
“A ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio.”
Ho appena finito di leggere il libro che gentilmente il dr.Mattiocco ha voluto donarci.
È stato un tuffo nel passato.
Avevo appena tre anni quando con la mia patriarcale famiglia fummo costretti a lasciare Roccaraso e sfollammo a Roma dove mio papa’Carlo aveva stabilito buone conoscenze
Nel ’46 tornammo in paese trovando solo macerie che sono impresse sulle foto del mio album.
La guerra mi ha perseguitato nei sogni con i bombardamenti paurosi.
Ed ora negli anni finali della mia vita mi ritrovo con il pericolo incombente di una guerra in Europa.
La storia non è maestra di vita.
Grazie al dr. Mattiocco.
Il suo libro dovrebbe essere portato nelle scuole,i giovani non possono ignorare