TRIBUNALI: DI GIROLAMO e FEDELE (M5s), RIAPRIRE LE PIANTE ORGANICHE DEI TRIBUNALI MINORI ABRUZZESI
Presenti anche la senatrice Gabriella Di Girolamo e il Consigliere regionale Giorgio Fedele all’assemblea degli avvocati tenutasi questa mattina davanti al Tribunale di Avezzano. “Siamo qui oggi per continuare a sostenere con convinzione questa battaglia. Ad Avezzano, in particolare, siamo arrivati al punto in cui la carenza di organico amministrativo del tribunale è superiore al 65%, questo equivale a non avere più forza lavoro nelle cancellerie per consentire lo svolgimento dei procedimenti in aula, tanto da doverle chiudere. Un fatto gravissimo visto che non si sta bloccando solo il lavoro di un Tribunale o l’attività professionale del mondo dell’avvocatura, ma nei fatti si stanno ledendo i diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini in termini di giustizia, e questo francamente è inammissibile”, affermano i due esponenti del M5s. “L’intervento urgente deve essere messo in campo in primis dal Ministero e dalla Corte d’Appello, che hanno di fatto la gestione del personale nelle strutture. Questo problema non esiste da un giorno, è una criticità nota a tutti e sono anni che chiediamo interventi per invertire la rotta in via definitiva. Io stesso ho avuto incontri particolarmente accesi con i dirigenti del ministero per far assegnare il personale al tribunale, e sono riuscito a far arrivare quelle poche unità che sono state incaricate. Ma questo non risolve la situazione in modo definitivo, al contrario, mette ancora più in luce come il vero problema da superare sia all’interno del ministero dove ci sono dei dirigenti che stanno lavorando con una logica di accorpamento anche quando le realtà territoriali non la giustificano.
“Come parlamentari del M5S abbiamo presidiato le commissioni di Giustizia e Bilancio e lo abbiamo fatto con grande spirito di collaborazione”, sottolinea Di Girolamo. “Lo scopo era far approvare un nostro emendamento che conteneva la proroga, ma soprattutto lo sblocco per le piante organiche che avrebbero finalmente dotato i presidi del personale necessario. Siamo riusciti in questo intento trovando anche le coperture economiche e ottenendo l’unanimità dei componenti delle commissioni. Ma la Presidente del Senato Casellati, in quota Forza Italia, sottomettendosi alla volontà del ministro tecnico Cartabia, ha di fatto stralciato quella modifica alla legge non facendola neanche arrivare in aula con una forzatura del regolamento, e infliggendo così l’ennesimo schiaffo ai presidi di giustizia del nostro territorio, mandando alle ortiche lo sblocco delle piante organiche per l’assegnazione del personale.
Una cosa è certa – continuano Fedele e Di Girolamo – noi non abbiamo intenzione di allentare la morsa sul ministero competente. Siamo in prima linea in difesa dei tribunali abruzzesi da quando siamo entrati nelle istituzioni. La proroga è necessaria ma deve essere il mezzo con cui si raggiunge il risultato finale scongiurando definitivamente la chiusura, altrimenti rimangono boccate di ossigeno sporadiche che non risolveranno mai il problema in via definitiva. Se Il tribunale di Avezzano non è un piccolo tribunale ma un presidio di giustizia che lavora, e lo fa bene, tutelando il diritto alla difesa di un intero territorio” concludono.
LE COLPE SONO A ROMA. Seppure Roma sia una capitale a basso reddito,di sparambio e di spesa economica come le città medioasiatiche od africane,e ben distante dagli standard delle metropoli delle nazioni vittoriose, non si ritrae da usarsi, in disfregio alle leggi, queste sedi periferiche per scaricarci il personale più sfortunato, relegandoli in una sorte di ghetto,a vivere con le altre persone di povertà che invece vivono in queste zone depresse per selezione questa volta della legge di natura. Difatti non è per caso che anche alla Di Giorolamo gli balenano queste idee ma poiché non appare di avvenenza primaria, bensì di avvenza secondaria per la quale diciamo che, mancanza d’altro,deve andare per forza bene lo stesso. IL POPOLO ITALIANO E LA UE STANNO DA TEMPO ASPETTANDO LA REALE E CONCRETA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA, altrimenti si allargherà ancora di più la distanza delle differenze aggravando le condizioni interne di una società, con gli italiani validi che se ne debbono andare nelle nazioni estere più moderne ed efficaci , venendo poi rimpiazzati dagli sfortunati che vengono,a livello di quelli che rimangono e che vivono bene in una nazione che,con l’industria delle false accuse, fa 4 volte più procedimenti delle altre nazioni europee,non certamente per fare giustizia MA PER FARSELI PAGARE. L’intero comparto pubblico è un solo sistema di accattonaggio (visibile nelle forme e nei volti) che si alimenta di espedienti e di corruzione attorno al bilancio dello stato. Invece di smobilitarlo (poiché in effetti milioni di persone stanno solo fingendo di lavorare) a beneficio della efficenza sociale dobbiamo ancora assistere a questi mesti tentativi.