MOVIDA VIOLENTA, BENE NANNARONE MA NON SIA SLOGAN DEL MOMENTO
di Luigi Liberatore – L’ipotesi di far costituire parte civile il Comune di Sulmona contro gli autori del sabato violento, è un atto di civiltà e di sensibilità. E soprattutto di coraggio, aggiungiamo, perché si pone davvero come contrasto al velo di tolleranza che ha fasciato, nel tempo, i protagonisti delle notti di aggressioni selvagge, di razzie e danneggiamenti nel centro città. L’ultimo episodio, truce e violento, ha fatto emergere una condizione non più sostenibile: che nei week end, al calar della notte, il cuore di Sulmona diventa off limits, cioè terra di nessuno, ovvero terreno dominato da teppisti e teppistelli. L’annuncio di presentare una mozione in tal senso, del consigliere comunale, Teresa Nannarone, ci trova perfettamente concordi con l’iniziativa perchè pensiamo che rappresenti un ottimo deterrente nei confronti di quei giovani ai quali è stato permesso di pensare che il senso di immortalità dei diciotto anni sia anche presunzione di impunità e di maleducazione. Oltre che di violenza. Supponiamo che Teresa Nannarone non trovi la strada spianata e che possa far fatica ad affermare questo principio, ecco perchè temiamo che la buona intenzione possa terminare in slogan del momento. La Nannarone deve guardarsi anche dall’inquilino della porta accanto, e secondo noi non troverà nemmeno l’unanimità in Consiglio comunale, perchè il principio della costituzione di parte civile diventerà principio generale, per cui , poi, chi ci capita capita. Conosciamo la caparbietà di quel consigliere comunale e anche la sensibilità con la quale ha inforcato, spesso, strade politicamente impopolari, sicchè proviamo ad insistere perchè la costituzione di parte civile è uno spauracchio insidioso sia per gli autori delle bravate a tutto campo, sia per chi finora ha guardato a questi fenomeni con occhio indulgente, Ed è anche una sconfessione per quegli psicologi e pedagoghi, fautori della tolleranza e del perdonismo, che parlano della violenza gratuita come prodotto di un disagio esistenziale. Finiamola con queste esercitazioni filosofiche, l’amministrazione comunale non indietreggi e sostenga, compatta, la Nannarone.
Non solo il comune deve appoggiare la Nannarone…