COVID, VACCINI E CURE
di Gianvincenzo D’Andrea – In Italia la pandemia COVID , con il gran numero di morti e di malati gravi ( che hanno rischiato di portare al collasso il sistema sanitario del Paese) avrebbe avuto conseguenze ancor più tragiche se, grazie agli eccezionali risultati della ricerca medica, non avessimo avuto a disposizione i vaccini in tempi assai rapidi.
Grazie ad essi si è potuta frenare la propagazione del contagio, prima inarrestabile, ed è stato impedito che nei soggetti malati l’infezione evolvesse inesorabilmente in modo grave.
Dunque, grazie ai vaccini ed ai milioni di italiani che hanno deciso di vaccinarsi( con un ciclo completo) per proteggere se stessi dal COVID ( ma di fatto proteggendo anche gli altri!) oggi possiamo affrontare il virus Sars CoV2 in una condizione maggiore tranquillità.
Ma nel campo dei vaccini le buone notizie non sono finite:
a breve infatti saranno disponibili le nuove formulazioni efficaci anche contro le ultime contagiosissime varianti virali ,formulazioni che saranno in grado di impedire l’insorgenza della malattia anche nella forma lieve.
Ancora qualche settimana di pazienza e poi,appena possibile, rechiamoci a fare questa nuova dose di richiamo per affrontare i mesi invernali con uno scudo immunitario capace di fornire la massima protezione specifica.
Il virus Sars CoV2, però, non è stato totalmente annientato e continua a circolare fra la popolazione producendo ancora malati gravi e morti.
I numeri non sono quelli catastrofici dei picchi pandemici ma non possono essere nemmeno considerati tranquillizzanti.
È opportuno,quindi, che in caso di infezione COVID si agisca subito per bloccare l’evoluzione della malattia verso la forma grave per evitare le ben note conseguenze.
Oggi sono disponibili f nuovi farmaci efficaci( inesistenti all’inizio della pandemia) e di altri sono stati identificati i vantaggi nell’utilizzazione precoce.
In particolare si è visto che la somministrazione precoce dei FANS ( Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) nel 90% dei casi blocca l’evoluzione della malattia verso la forma grave.
Infatti, come è stato dimostrato in diverse ricerche,le forme gravi di COVID si verificano quando a causa dell’ingresso del virus nell’organismo dei malati si scatena una abnorme reazione infiammatoria che danneggia in modo gravissimo diversi organi ed apparati ( polmoni,sangue, cuore, fegato, reni,cervello, intestinoecc ).
Per questo motivo la somministrazione precoce di FANS( limitata a pochi giorni ),in particolare di quelli chiamati anti Cox 2, si è rivelata di grande utilità ed efficacia.
Ma ,come per tutti i farmaci anche per i FANS l’utilizzazione deve essere stabilito dal medico al fine di escludere eventuali controindicazioni. Il “fai da te” nell’uso dei farmaci può avere pesanti effetti negativi non solo per l’utilizzatore ma anche anche per la popolazione in generale. Un chiaro esempio di quanto detto è rappresentato dall’uso scorretto ( suggerito immotivatamente dal web) dell’azitromicina per curare il COVID.
Ora, premesso che un antibiotico antibatterico ( l’azitromicina) non può avere alcuna efficacia contro il virus Sars CoV2 responsabile del COVID, rimane il grosso problema che l’utilizzazione sbagliata( perché non necessaria ed inutile), peraltro su vasta scala, di un antibiotico può determinare la comparsa di fenomeni resistenza in microbi precedentemente sensibili con il risultato di perdere armi importanti per la cura delle infezioni batteriche.
Oggi l’antibioticoresistenza è un fenomeno di frequente riscontro ed assai preoccupante in tantissimi paesi del mondo che incide in modo sensibile sull’efficacia , sulla durata e sul costo delle cure.
Aggiungere nuovi problemi a quelli già esistenti ( anche con le cure sbagliate per il COVID) non è proprio il caso.