EDICOLE IN CRISI, A SULMONA NE RESTANO SOLO SETTE
Fino a qualche anno fa rappresentavano il fulcro della vita sociale di una comunità. Il ritrovo fisso delle persone per discutere, analizzare i fatti del giorno, la politica e anche per apprendere qualche pettegolezzo. Ora, con l’avvento di Internet, le storiche edicole di giornali, sono state fortemente penalizzate sia per quanto riguarda la vendita dei giornali sia perché hanno perso, di fatto, quel ruolo sociale che svolgevano. Di conseguenza è venuto meno anche il valore economico che rappresentavano consentendo a chi le gestiva di guadagnare molto bene. Possedere un’edicola nelle città ma anche nei piccoli centri, era il sogno di tanti. Oggi non è più così tant’è che le rivendite di giornale a Sulmona, nel giro di poco tempo si sono praticamente dimezzate passando da venti a dieci, di cui tre con attività promiscue. Le classiche edicole che vendono prodotti collegati all’editoria sono solo sette.
“Purtroppo per noi lo sviluppo della Rete ha creato danni irreversibili sulla vendita dei giornali e delle riviste che oggi rappresentano solo il 30% del nostro incasso giornaliero mentre fino a qualche anno fa costituivano l’80% dei nostri guadagni”, sottolinea Marco del Rosso, portavoce degli edicolanti di Sulmona. “Inoltre con la svalutazione del bene abbiamo perso tutto il nostro capitale perché oggi, al contrario degli anni 80/90 nessuno investe più nelle edicole”. Nel 2002 Del Rosso acquistò l’edicola di piazza Garibaldi investendo 100 mila euro per rilevare l’attività e per l’acquisto dell’edicola, capitale che oggi è completamento svanito. “Vendere l’edicola per un edicolante che cessava l’attività”, prosegue Del Rosso, “era come ricevere la cosiddetta buonuscita. Capitale che ora abbiamo perso”. E come se non bastasse, proprio nei mesi scorsi, il Comune ha deciso di aumentare del 30% la tassa di occupazione del suolo pubblico che per le edicole più grandi avrebbe portato all’esborso di 300/400 euro in più all’anno rispetto alle cifre precedenti. “Fortunatamente dopo le nostre proteste e le minacce di non pagare la tassa, dal Comune hanno deciso di revocare gli aumenti e di confermare le vecchie tariffe”, aggiungono Renato l’edicolante maestro di “du bott”e Rolando Resta titolare dell’unica edicola modello Anni ’60 presente a Sulmona. “altrimenti per noi sarebbe stata la mazzata finale”.