RIFUGIO PELINO, IL CLUB ALPINO DI SULMONA DENUNCIA GLI ARTISTI IN QUOTA
Finirà nelle aule giudiziarie la vicenda del Rifugio Pelino per le opere di pittura compiute all’esterno della struttura di monte Amaro, da tre uomini ed una donna, sorpresi da un consigliere comunale di Roccacasale e da due escursionisti di Pratola Peligna, che giovedì scorso hanno chiamato sul posto i Carabinieri Forestali. La sezione del Club Alpino di Sulmona, proprietaria dell’immobile, ha annunciato infatti di adire le vie legali contro gli autori del gesto, “anche solo per ribadire il concetto che una proprietà a disposizione di tutti non può essere rovinata da chiunque”. “In passato si sono verificati altri gesti vandalici e sono stati denunciati all’autorità competente, questa volta si conoscono gli autori. Ringraziamo gli escursionisti che hanno segnalato la situazione, dimostrando senso civico e autentica passione per la montagna, i Carabinieri Forestali della Stazione di Pretoro che sono prontamente intervenuti e il Parco Nazionale della Maiella, nella persona del Direttore Luciano Di Martino, che ha subito chiesto informazioni alla Sezione” sottolinea il Cai. “Dopotutto anche il Parco si può considerare parte lesa. Siamo dispiaciuti per il fatto che dopo poche ore dalla notizia del danno su alcune pagine social circolava la fantasiosa notizia che era stata la nostra sezione ad autorizzare gli artisti, nulla di più falso. Cogliamo questa occasione per portare all’attenzione di tutti le condizioni del Bivacco Pelino che non sono proprio accoglienti come hanno giustamente fatto osservare molti escursionisti. Il Bivacco si trova a 2.793 metri di quota su Monte Amaro, la cima più alta della Maiella. Per raggiungerlo ci vogliono almeno quattro ore di cammino, per il percorso più breve. In caso di maltempo costituisce un valido riparo e in passato ha salvato più di una vita – precisa il Cai – Ma come tutte le strutture di montagna ha bisogno di una regolare manutenzione che purtroppo la Sezione Cai di Sulmona non può sostenere. L’ultimo intervento è stato effettuato nel 2010, quasi totalmente a carico della Sezione le cui entrate sono solo le quote dei soci. Speriamo che questa vicenda abbia il lato positivo di sensibilizzare qualche amministrazione pubblica della necessità di tenere in efficienza questa struttura”.