L’ASSESSORATO ALLA CULTURA NON SIA L’ANTICAMERA DI UN MUSEO
di Luigi Liberatore – Con la nomina del nuovo assessore alla Cultura, l’amministrazione comunale di Sulmona riprende il suo cammino a “ranghi completi”, secondo quella bella terminologia che rubiamo al linguaggio da caserma. Non è cosa da poco, soprattutto perché l’ambiente politico del capoluogo peligno esce da vicende turbolente, da un tempo surreale di liti e ripicche all’interno del PD, cioè nate in quel terreno di coltura che sorregge tutta l’impalcatura comunale. I pozzi sono ancora avvelenati, ma il sindaco, Gianfranco Di Piero, ostaggio del sistema ma anche abile nocchiero, ha ricomposto la Giunta Municipale nominando Rosanna Tuteri assessore alla cultura, surrogando la dimissionaria Emanuela Ceccaroni. Le qualità della Tuteri si perdono, almeno per me, nella notte dei tempi, e la definizione, spero, non urti la suscettibilità del neo assessore. Ero giovane (mica tanto) giornalista de IL TEMPO quando la Tuteri, energica e competente funzionaria dei Beni culturali regionali, dominava le cronache e soggiogava ambienti ed inesperti politici alle sue visioni imbalsamatrici della realtà culturale di quel tempo. Un peccato che ci portiamo dietro alla stregua di un fardello o di un complesso. Rivederla oggi, assessore alla Cultura del comune di Sulmona, ci da’ una botta di vita ma non ci esime dal cullare qualche perplessità. Soprattutto perché alla Tuteri sono stati affidati anche deleghe importanti come il Turismo, istruzione e pari opportunità. Guardate, Sulmona oggi ha necessità di una spinta propulsiva eccezionale da parte di interpreti che abbiano visioni e orizzonti ampi e non definiti, persino spregiudicati affinché la città riesca a posizionarsi nel futuro. Rosanna Tuteri è brava, colta, affidabile; tuttavia Sulmona è obbligata a percorrere la strada di un “Rinascimento ” e non di un adeguamento museale. Sindaco, non possiamo pensare che a Sulmona non ci siano giovani amministratori con queste attitudini: sarebbe mortificante e deludente.
Sulmona 10.08.2022
All’assessore alla cultura dico con umiltà che deve darsi da fare per restaurare palazzo Colella, dai sottotetti agli ingressi, cambiare tutti gli infissi, tenere aperto il museo etnografico. Grazie.
distinti saluti
Domenico Silla
È già il secondo commento che leggo sotto un articolo con questa notizia. Io non la conosco, ma perché lei non si è mosso prima con queste richieste ai precedenti responsabili?
Se la nostra città è messa così è anche perché c’è gente come lei che fa queste “velate” critiche e lamentele sterili e distruttive.
Saluti