AUTO INCENDIATA IN VIA XXV APRILE, INDAGATA UNA DONNA

“Te la faccio pagare”, “Stai attenta” e “Ho visto che hai la macchina nuova, te la faccio bruciare”. Queste minacce insieme ad alcune immagini immortalate dalle telecamere di un privato puntate verso la zona nei pressi di via XXV Aprile dove lo scorso 2 luglio è andata a fuoco una Fiat 500 L hanno indotto gli agenti del commissariato a mettere sotto inchiesta una donna, S.F. residente nello stesso quartiere dove vive la proprietaria della vettura andata a fuoco. Le minacce sarebbero state pronunciate all’interno del punto vendita dove lavora la proprietaria dell’auto. Già nei giorni scorsi i poliziotti si sarebbero mossi in questa direzione effettuando una perquisizione a casa dell’ indagata sequestrando alcuni oggetti di proprietà della donna tra cui il cellulare. E proprio dall’esame cellulare che gli investigatori cercano i riscontri decisivi per incastrare la donna.

Anche se per l’avvocato difensore, Alessandro Margiotta, che difende l’indagata non vi sarebbe alcuna prova che dimostrerebbe la colpevolezza della sua assistita. E proprio dopo l’ultima auto andata a fuoco che una quarantina di persone residenti nella famigerata zona dove negli ultimi anni sono andate a fuoco una sessantina di mezzi, hanno firmato una petizione che consegneranno nelle mani del sindaco al quale hanno chiesto un incontro. Nella petizione i residenti chiedono

interventi immediati a tutela del quartiere. In particolare chiedono la pulizia dell’area posteriore agli edifici Ater, invasa da erbacce e alberi di alto fusto; individuare  un’area parcheggio; dislocare  i mastelli della raccolta differenziata all’esterno dell’isolato; posizionare le bocchette antincendio in tutti i fabbricati e, soprattutto, istallare nella zona una quindicina di telecamere per tenere sotto controllo sia i residenti che le altre persone che transitano nella zona tra via XXV Aprile, Via Cappuccini e via Avezzano.