LA NUOVA AREA INTERNA, UNA SCELTA GIUSTA?
Il Comitato Tecnico Aree Interne, nei giorni scorsi, ha approvato e ufficializzato l’individuazione di altre 23 aree nell’ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI): un allargamento legato alla nuova programmazione 2021/2027, con i relativi finanziamenti previsti.Tra le nuove aree scelte vi è anche quella denominata Area interna Alto Sangro – Valle del Sagittario, comprendente i Comuni di Alfedena, Anversa degli Abruzzi, Barrea, Bugnara, Civitella Alfedena, Cocullo, Introdacqua, Opi, Pescasseroli, Scanno, Scontrone, Villalago e Villetta Barrea. Certamente un prezioso riconoscimento, ma può essere considerata una scelta giusta? Ragioniamo, in base ai fatti, numerici, territoriali e principalmente partendo dalla nuova classificazione dei Comuni approvata nei mesi scorsi. Con la nuova classificazione tutti i Comuni dell’Alto Sangro sono mappati come “ultraperiferici” e “periferici”, quelli della Valle Peligna come “periferici” e “intermedi” e nessuno di “cintura”: requisiti necessari per essere riconosciuti e selezionati come “area” da finanziare. Proprio per queste ragioni non si riesce a comprendere l’aver voluto prendere un pezzo di territorio della Valle Peligna e un altro dell’Alto Sangro per formare e selezionare una nuova area!!!!! Non si riesce a comprendere quale logica di programmazione e sviluppo territoriale integrato ci sia dietro una scelta che mette insieme territori con problematiche analoghe, ma inseriti in contesti e ambiti di riferimento e collaborazioni storiche e culturali di natura sociale, economica, sanitaria, istruzione e mobilità differenti. Cosa c’entra, ad esempio, Introdacqua, intimamente legata a Sulmona, con Alfedena o altri Comuni dell’Alto Sangro in termini di contiguità territoriale e non solo? A nostro parere c’erano e ci sono tutte le condizioni per riconoscere due ben distinte nuove aree, sia per la Valle Peligna che per l’Altro Sangro, comprendenti tutti i Comuni di entrambe le realtà. I numeri parlano chiaro: i residenti nei Comuni dell’Alto Sangro non superano le 15.000 unità, mentre quelli della Valle Peligna non superano le 37.000 unità. Nella precedente esperienza SNAI 2014/2020, considerando le 72 aree selezionate, la popolazione media per area è intorno ai 32.000 abitanti, con 17 aree che presentano una popolazione oltre i 50.000 abitanti (da documenti ministeriali).Abbiamo l’impressione che, nuovamente, abbia prevalso più una logica politica che un ragionamento strategico verso la programmazione futura delle due aree, oltretutto in contrasto con la proposta di istituire Aree Funzionali Urbane (FUA) per la Valle Peligna e Alto Sangro, considerate le caratteristiche orografiche e territoriali. Per essere più netti, molto probabilmente con tale scelta la Regione ha inteso tacitare due territori per perseguire altri obiettivi in altre aree della Regione. Considerato che il Ministero ha in programma, da subito, l’obiettivo di individuare almeno un’altra area per Regione, c’era e c’è ancora l’opportunità di modificare la scelta fatta e inserire anche Sulmona e i Comuni della Valle Peligna in un’unica area. L’unica nota critica che nuovamente rivolgiamo ai Comuni della Valle Peligna è il ritardo o, per meglio dire, la non volontà ad associarsi in maniera formale, istituzionale e continuativa, che ci pone sempre in una condizione di difficoltà e contrasto con i criteri stabiliti dal Ministero per la Coesione e dall’Europa per poter essere premiati, scelti e inseriti nei programmi di sviluppo e beneficiare così dei finanziamenti conseguenti.
Enio Mastrangioli – Spi Cgil Sulmona
Ma forse la già esistente Area Gran Sasso-Subequana ha forse più senso?
Ciò nonostante i finanziamenti (sono previsti oltre 7,5 milioni di euro di risorse pubbliche per 28 interventi progettuali, su una popolazione residente di 8.744 abitanti ) sono arrivati e anche se ammetto che non so come siano stati “equamente distribuiti” sul territorio e li i sindaci dei Comuni interessati 3potrebbero e dovrebbero dire la loro.
Che si fa? L’aboliamo? Che suggerisce?