QUEL “PEONES” DI ANGELO CARUSO, DUE VOLTE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA
di Luigi Liberatore – Guardate, e ci rivolgiamo soprattutto al presidente della Provincia che è tornato a sedere di nuovo su quella poltrona dopo quattro anni, che al termine peones che abbiamo utilizzato nel titolo non vogliamo attribuire il significato che troviamo anche nella Treccani. Oddio, sì e no. Per aggiustare il tiro al titolo, diciamo subito che Angelo Caruso è pure da due volte sindaco di Castel di Sangro, dopo aver mangiato il sale per trent’anni da consigliere comunale e poi da assessore. Una vita in politica e da politico, e allora vi chiederete, perché peones e, soprattutto, quanti anni ha questo signore? Tanti meno di noi che apparteniamo al medioevo, ma diciamo che è un peones non tanto per le origini agricolo-pastorali (e non suoni di offesa), ma per aver scardinato una sequenza “nobile” nel comune di Castel di Sangro che ha sempre visto eleggere sindaci di estrazione non popolare. Sapete quando ha avuto inizio tutta questa storia? Alle scuole medie, quando per essere assegnati a una sezione in cui si insegnava la lingua inglese si procedeva per sorteggio; quel sorteggio, che chissà perché, premiava sempre studenti provenienti da famiglie che un tempo si definivano “agiate”. Lui si trovò (per caso) nella unica classe in cui si insegnava l’inglese (insieme ad un altro) tra la “nobiltà” studentesca di quel tempo, e così cominciò la scalata di Angelo Caruso, un esponente della politica regionale che ha saputo rivalutare e valorizzare la pubblica amministrazione, piegandola alle esigenze pratiche delle comunità di 108 comuni. Non stiamo analizzando le evidenze per un processo pubblico di beatificazione, ma stiamo valutando i metodi o sistemi per i quali si possa essere eletti due volte presidente della provincia e allo stesso tempo due volte sindaco di un Comune, come quello di Castel di Sangro, che rispetto a L’Aquila, Avezzano e Sulmona rappresenta un trascurabile registro di popolazione residente. Qualche mese fa il Consiglio provinciale di L’Aquila ha approvato il proprio Bilancio all’unanimità, serenamente, quando proprio sul Bilancio vanno in crisi o naufragano tutte le pubbliche amministrazioni. Un significato pure deve avere la circostanza che tanti consiglieri di varia estrazione geopolitica abbiano alzato la mano, approvando la gestione del presidente Caruso. Peones nel senso che abbiamo in prima battuta così definito, ma accorto amministratore, non un guerrigliero, leader o rivoluzionario alla Pancho Villa. Angelo Caruso, quelle caratteristiche proprio non le possiede!
Peones è tanta roba per uno come lui. Di contro però c’è da dire che in un mondo di ciechi chi ha un occhio solo è un dio.