L’AUSTRALIA VA A RIPETIZIONE DEL CASTEL DI SANGRO CALCIO
di Luigi Liberatore – Doha, Qatar. Ma non stiamo lì, non ce lo permette, soprattutto, il nostro status economico e poi Reteabruzzo, che mai avrebbe potuto pagare una trasferta a un suo volontario. Eppoi, per una partita di calcio? Ma proviamo a starci idealmente. Si sta disputando la partita di spareggio tra Australia e Perù per l’accesso ai mondiali che si svolgeranno, appunto, questo inverno in Qatar. Decisivo per i “canguri” la prestazione del suo portiere di riserva, Andrew Redmayne, il quale, al termine dei tempi supplementari, ha parato due rigori. Voi direte, che c’è di strano? Un semplice dettaglio, perchè questo estremo difensore è stato mandato in campo dall’allenatore australiano, Graham Arnold, in sostituzione del portiere titolare, Ryan, solo all’atto finale dei rigori.
Qualcuno si chiederà: bè, e col Castel di Sangro che c’entra? Bene, il 22 giugno del 1996, in un afoso pomeriggio che solo le terre di Puglia sanno regalare, si giocava allo stadio “Pino Zaccheria” di Foggia, e noi davvero c’eravamo, lo spareggio tra Castel di Sangro e Ascoli per la promozione in serie B. Al termine della partita regolamentare e prima che spirasse l’ultimo minuto dei tempi supplementari, sempre sullo zero a zero, il mister del Castel di Sangro mandò in campo il portiere di riserva, tal Pietro Spinosa che non aveva giocato mai durante il campionato, al posto del titolare Roberto De Juliis. Mossa fondamentale. Spinosa para il tiro dell’ascolano Manuel Milana, altro Carneade a dirla col Manzoni, sicchè manda la sua squadra in serie B.
Allenava il Castel di Sangro Osvaldo Jaconi, come oggi allena l’Australia Graham Arnold. Non faranno la storia, come diceva Benedetto Croce, ma nelle loro scelte, come affermava Giambattista Vico, ritroviamo il principio del “corso e ricorsi storici”. Vorrete perdonarci questo irrituale accostamento tra filosofia e calcio, ma i lettori di Reteabruzzo, cui non fa difetto la cultura, non meritano un semplice e grossolano abbinamento. Per quelli che si rivolgono, invece, con affetto a quel Castel di Sangro, ricordiamo Glauco Balzano, eccellente mediatore tra passione sportiva e politica sportiva.
Il vero artefice del “miracolo” del Castel di Sangro fu Leandro Leonardi, dirigente extra ordinem, che tra i suoi peccati calcistici di Juventus, Fiorentina e Verona Hellas, dovrà scontare pure quello di aver condotto in paradiso (con merito però) un paese di cinquemila anime. Castel di Sangro ha fatto scuola pure all’Australia. Dimenticavamo Gabriele Gravina, allora presidente del Castel di Sangro calcio. Non lo abbiamo dimenticato. Avvicinarci però a Nostro Signore ci mette imbarazzo.
Con tutto il rispetto per gli artefici citati, non bisogna dimenticare che c’e ne sono ancora degli altri che hanno dato molto ma molto di più di quello che si pensa….ecc