ELEZIONI, CIRCOLO PD: FAREMO OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA MA NON PERMETTEREMO AUTOCRAZIA PRATOLANA
E’ innegabile che la sconfitta elettorale di Pratola Città Futura è stata netta e inaspettata. Abbiamo cominciato a riflettere come PD e come alleanza elettorale e continueremo nell’analisi del voto nelle prossime settimane. Ma non possiamo accettare la narrazione che circola anche sulla stampa locale sulle presunte motivazioni della sconfitta. Abbiamo deciso di costruire un’alleanza elettorale tra due raggruppamenti, PD e Pratola Insieme, che nel 2017 andarono divisi e pur ottenendo entrambi un successo, oltre 1300 voti ciascuno, consegnarono l’amministrazione all’attuale sindaco Antonella Di Nino con 1900 voti. Non siamo sciocchi, sappiamo che ogni elezione ha una storia a sé ma di solito un’alleanza porta qualcosa in più. Così non è stato. Abbiamo costruito una lista, questa si bellissima, fatta soprattutto di giovani e professionisti, sei donne e sei uomini, pronti a mettersi al servizio della Città. La nostra campagna elettorale si è sviluppata su due direttrici. La prima, smontare un “racconto” di cinque anni, fuorviante ma tambureggiante sui social, fatto di grandi imprese, grandi successi, grandi opere da parte della precedente amministrazione. La seconda, ben più importante, il Programma. Un programma in linea con l’Europa, che ci mette i soldi, in linea con le Città italiane, abruzzesi ed europee che sono già partite da tempo sulla rigenerazione Urbana, sulla Transizione ecologica, sull’inclusione e sulla coesione sociale. Come lo combattiamo il “cambiamento climatico”, come la realizziamo “l’indipendenza energetica?” Questo si che è un progetto innovativo per la rinascita di un paese che sta morendo. Nè abbiamo mancato di parlare delle problematiche e delle proposte di normale amministrazione. Nel corso della campagna elettorale si è evidenziata la scelta di una nuova edificabilità di 27.000 metri quadrati. Una scelta scellerata e per noi gravissima di rendere edificabili terreni di proprietà anche di familiari e amici. Si è sviluppata da parte nostra la polemica, più o meno aspra a cui non è stata data risposta. Ma di fronte a un evidente conflitto di interessi cosa avremmo dovuto fare? Tacere? Minimizzare? I conflitti di interessi non sono infondati e se non sono stati smentiti sono fondatissimi. Questi nostri messaggi non sono passati. Per l’alleanza? Perché non siamo riusciti a spiegarlo? Forse. Ci rifletteremo. Il PD c’è e farà tesoro della sconfitta, ha le energie e capacità per fare una opposizione ferma e puntuale, responsabile ma senza fare sconti. La battaglia di rinnovamento va avanti, nonostante attacchi da parte di alcuni organi d’informazione notoriamente vicini alla politica della famiglia Di Nino. Il PD a Pratola è l’unico Partito esistente organizzato e che discute. C’è e ci sarà e continuerà a fare politica quando è in maggioranza ma anche quando è inminoranza, per il bene di Pratola e per il bene della democrazia. Se ne facciano una ragione gli avversari ma anche i transfughi. E’ nata la Repubblica pratolana non faremo nascere l’autocrazia pratolana”. Lo dichiara il Circolo del Partito Democratico di Pratola Peligna.
AVETE LETTERALMENTE STUFATO CON QUESTO NOMINARE SEMPRE ANDREA GEROSOLIMO, SAI COSA C’ENTRA? C’ENTRA CHE è UN POLITICO DEL NOSTRO TERRITORIO CHE PUò PIACERE E NON PUò PIACERE MA COMUNQUE è UNA PERSONA CHE DA ANNI Fà POLITICA PER IL SUO TERRITORIO, E CREDTEMI è L’UNICO CHE HA UN MINIMO DI VOCE IN CAPITOLO A LIVELLO REGIONALE E FORSE ANCHE A LIVELLO NAZIONALE QUINDI NON FERMIAMOCI SOLO ALL’APPARENZA ED AL SOLITO “HA FATTO SOLO I SUOI INTERESSI” PERCHè NON è COSì O MEGLIO SICURAMENTE COME TUTTI I POLITICI HA FATTO ERRORI MA CONDANNARE UNA PERSONA IN QUESTO MODO MI SEMBRA ESAGERATO.
IO LO VOTO PERCHè CREDO CHE AD OGGI NON CI SIA ALTRA FIGURA CHE ABBIA LA SUA FORZA.
“La favola di Esopo. Un giorno, una volpe rimase con la coda incastrata in una tagliola; riuscì a liberarsi e a fuggire ma, per farlo, perse gran parte della sua bella coda. Avendo vergogna di farsi vedere in giro con quel brutto mozzicone si industriò a prepararsi una coda di paglia. I padroni dei pollai se ne accorsero e accesero dei fuochi davanti ad ogni stia; fu così che la volpe, per paura di bruciarsi la coda, non poté più rubare le galline. Pertanto… si dice che ha la coda di paglia chi non ha la coscienza a posto e vive con il timore che qualcuno noti le sue colpe o i suoi difetti. Molto più convincente la ricostruzione proposta da Ottavio Lurati (Dizionario dei modi di dire, Milano, Garzanti, 2001) che fa riferimento alla pratica medievale di umiliare gli sconfitti o i condannati attaccando loro una coda di paglia, con la quale dovevano sfilare per la città a rischio che qualcuno gliela incendiasse come gesto di ulteriore scherno. Lurati cita un episodio specifico avvenuto nel Trecento e raccontato da Galvano Fiamma nella sua cronaca intitolata “Manipulus Florum”:
“Buon lavoro, Prof Fabrizi…Chi amministra è l’intero Consiglio comunale …maggioranza e minoranza…insieme I fallimenti..o.. i “frutti bellissimi” sono il risultato di un’azione congiunta..anzi..direi dell’operato di una minoranza che costringe la maggioranza ad azioni che assicurino il bene di tutti …
Un domanda..:” Gerosolimo che c’entra?” Conurbazione?”
Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati.”
PLATONE