DISCARICA COGESA, IL COMITATO MORRONE DI NUOVO IN ALLARME: LE CONDIZIONI DELLE FRAZIONI PEGGIORANO
Le condizioni ambientali nelle frazioni pedemontane del Morrone a causa della discarica peggiorano. A rilanciare l’allarme è il comitato Morrone che chiede un incontro urgente al sindaco Gianfranco Di Piero. “Tutto questo senza che l’attuale amministrazione abbia preso alcuna iniziativa per contrastare questo grave stato di cose, a distanza di sette mesi dalle elezioni che l’ha vista vincere grazie anche alle promesse di riformare l’intero ciclo del trattamento rifiuti e nonostante anche l’incontro avuto con l’assessore Catia Di Nisio, alla quale sono state espresse le nostre preoccupazioni soprattutto in merito all’avvio dell’impianto di produzione del css e dell’ampliamento della discarica” ricordano i cittadini del comitato. “Da anni i cittadini subiscono l’impatto ambientale e il decadimento della qualità della vita che l’insediamento COGESA produce in misura crescente ogni anno di più; di fronte agli effluvi maleodoranti e insopportabili dei mesi scorsi, il Comitato dette voce non solo al disagio dei residenti, ma soprattutto alle loro paure, al timore che quell’aria putrida contenesse sostanze nocive e pericolose per la salute pubblica e che l’aumento di alcune patologie registrato nella zona potesse essere conseguenza proprio di tali accadimenti. Nelle ultime settimane si è andata accentuando, fino a destare grande preoccupazione, la diffusione di esalazioni maleodoranti, sempre avvertite ma che sono divenute ora nauseabonde, irritanti e persistenti, legittimando e alimentando il timore che una tale intensità sia conseguente al rilascio di polveri/gas nocivi o potenzialmente pericolose, quasi certamente connesse al trattamento dei rifiuti che ha visto crescere a dismisura lo sversamento in discarica di una quantità esorbitante di rifiuti indifferenziati anche in percentuale del totale dei volumi trattati dall’ente nonostante l’ampliamento della raccolta differenzia Il tutto dopo che il Cogesa ha fatto eseguire i lavori per rimuovere le inefficienze dell’Impianto di Trattamento Meccanico e Biologico, le perdite del biofiltro a suo tempo considerati la causa di dette esalazioni” sottolinea il comitato. “Continuano ad aumentare le conseguenze negative sul piano paesaggistico, sanitario ed urbanistico- ambientale più volte evidenziate dal comitato oltre alla scarsa qualità dei materiali trattati che vengono sistematicamente poi sversati in discarica tanto da ritenere a breve necessaria la realizzazione di una nuova discarica che certificherebbe il destino di pattumiera del’ Abruzzo della nostra città.Peggiorano le condizioni di viabilità di Via Cappuccini che ora è sempre più percorsa dai mezzi pesanti in entrata e uscita dall’impianto. L‘intensità di traffico ha raggiunto volumi nemmeno ipotizzabili fino a un anno prima e non è lontano dalla realtà indicare in almeno cento i passaggi di autoarticolati lunghi anche 12 metri. Continuano e mancare quegli interventi compensativi previsti di legge per i territori più penalizzati per cui il comitato ha presentato un nuovo esposto al Prefetto, al Sindaco ed ai corpi di vigilanza sul territorio affinchè venga fatta luce sulla provenienza dei mezzi e sulla qualità della “merce” trasportata .Si aggravano i fattori di inquinamento delle falde idriche con la certificazione dell’Ottobre scorso da parte della soc. Ecogest del superamento della concentrazione di tetracloroetilene. Nel precedente monitoraggio aveva rilevato il superamento del parametro di dicloroetilene nello stesso piezometro S7 che risulta quello in asse con la direzione SSE verso NNW della direzione di falda sottostante la discarica Cogesa” continua il comitato. “Questi fenomeni sono la conseguenza anche della approvazione del progetto di ampliamento della discarica che in data 3 dicembre 2021 con Determinazione n° DPC002/PAUR/25 da parte del dipartimento Territorio-Ambiente della Regione Abruzzo ha approvato, in contrasto con il Piano Regolatore Generale della città, aumenti di potenzialità della discarica, l’avvio di una linea di produzione del Combustibile Solido Secondario, la cui combustione provocherà disossina, senza neppure aver fatto un minimo indagine di mercato. Anche questo graverà sulle tasche dei cittadini che già sono costretti a pagare i debiti di bilancio dell’Ente caratterizzato da spese esorbitanti per il personale e la disamministrazione delle strutture” conclude il comitato.