SCONTRO SULLE AREE INTERNE, OFFICINABRUZZI: REAZIONE VIOLENTA DEL PD E MOVIMENTO DIFESA CENTRO ABRUZZO

Non si fa attendere la replica degli organizzatori del convegno sulle aree interne al movimento Difesa del Centro Abruzzo, che OfficinAbruzzi identifica nel “Pd e in gruppi che , a comando, riappaiono nelle vesti di “Movimento per la difesa del Centro Abruzzo””. Per OfficinAbruzzi quella del movimento è stata una “reazione violenta ed inaspettata” del PD e di gruppi, che, a fronte di un tentativo di ricollocare al centro un tema sentito e analizzato molto spesso con ottiche di parte e con distorsioni ideologiche che hanno antiche origini, tema a cui il territorio tutto deve rispondere attraverso processi di conoscenza, di analisi e con interventi “normalizzanti” per poter riparare eventualmente ad errori, attraverso contaminazioni di idee ed alleanze che possano effettivamente creare una visione comune per il nostro territorio, si è rilevata una risposta polemica, aggressiva e di negazione, che deve rimanere chiara e lucida nella memoria di tutti”. “Inoltre, a Sulmona si è negata l’opportunità di avere, per la prima volta, una testimonianza ed una competenza tra le più importanti e prestigiose d’Italia, la profesoressa Sabrina Lucatelli, tra le maggiori e più quotate esperte di sviluppo locale. Questi sono in sintesi i fatti. Protagonisti, i gruppi politici e di pseudointellettuali, che agiscono con modalità e stili comportamentali che non lasciano spazio a nessuna forma di rigenerazione” continua OfficinAbruzzi. “L’approccio testimoniato dal Comunicato stampa di OfficinAbruzzi voleva conferire all’incontro un taglio culturale e di approfondimento , e non politico, ben condiviso con i relatori, che pur appartenendo a partiti diversi, hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Diponibilità dei relatori che, accettando di venire a Sulmona, proponevano  dibattito e dialogo sulle aree interne, non negando la propria storia, le proprie responsabilità e i propri ruoli.I Comunicati emanati, ad alto tasso di conflittualità astiosa, si contrappongono evidentemente a tutti i principi strutturali su cui si è tentato di costruire una nuova Start up per il nostro territorio” aggiungono gli organizzatori, precisando che “l’amministrazione del Comune di Sulmona è stata invitata con  una regolare e sentita richiesta formale (indirizzata al Sindaco e p.c. al Vicesindaco e a tutta l’Amministrazione),  richiesta che è la testimonianza più viva e più manifesta dei principi-guida e dello spirito da cui nasceva l’incontro.Quello che è avvenuto testimonia ancora una volta una dura ma evidente verità: la traccia persistente ed ostativa ad un fattivo cambiamento, nelle realtà locali,  di una intellettualità borghese e conservativa, aggressiva e contrappositiva nell’animo, che non perdona, e che è distante dalla gente e dalle sue esigenze concrete, alimentata da profondi sentimenti di “vendetta”, da ragioni astratte, da motivazioni estranee a quella che dovrebbe essere la politica vera.È una grande perdita quella che sta avvenendo, perché, a seguito delle dichiarazioni e delle posizioni assunte, si ritiene opportuno rinviare l’appuntamento, sperando ed impegnandoci a costruire un nuovo clima di incontro, di dibattito e di confronto, cercando di ricreare premesse per un approccio dialogico e costruttivo, anche su posizioni diverse, per ripristinare principi sani e conosciuti forse solo in astratto da chi dichiara in pubblico di credere nella democrazia”. “OfficinAbruzzi, inoltre, vuole precisare, dopo quanto pubblicato dalla stampa, che,  considerando la presenza di un senatore della Repubblica italiana per l’evento,  ha fatto regolare richiesta di Patrocinio al Comune di Sulmona,  oltre che di un pregiato saluto del Sindaco della città stessa. La mancata risposta di conferma e di presenza dell’Amministrazione Comunale, rispetto alle richieste e all’invito, parla forse da sola e grida allarme per la fragilità mostrata dall’Amministrazione, per  la paura del confronto, per la  paura dell’informazione e della conoscenza, per la paura dei contesti dove tutti possono intervenire e non solo gli “scudieri” di turno, ma soprattutto, cosa più importante, grida allarme perché non è chiaro chi sono i “lupi” e chi gli “agnelli”. conclude.