DETENUTI CON PROBLEMI PSICHICI NEL CARCERE DI SULMONA, GRIDO DI ALLARME DEL DIRIGENTE UIL NARDELLA

Nei giorni scorsi ha tentato il suicidio. Ieri lo steso detenuto ha accusato una grave crisi respiratoria e un’ambulanza a sirene spiegate è arrivata davanti al penitenziario sulmonese. “Un detenuto che sembra pratichi molto bene lo sport della provocazione e che negli ultimi tempi sta mettendo a dura prova i nervi di tutti gli operatori carcerari di stanza al penitenziario peligno” accusa Mauro Nardella, dirigente della Uil Penitenziari. “Uno di quelli che non perde, a quanto pare, tempo e occasione per mostrare il peggio di se nei confronti di chiunque e in qualunque occasione con lo stesso si ha a che fare.Ci si chiede a questo punto se valga la pena tenerlo rinchiuso in un istituto ove, se pur risulta operante uno psichiatra, visti i risultati sinora ottenuti, si scontra con  un contesto ove manca evidentemente una  capacità gestionale di questa tipologia di soggetti.Ce lo dobbiamo dire francamente: il carcere di Sulmona è un penitenziario privo di personale sia sanitario che penitenziario deputato al contenimento di soggetti psichiatrici” afferma lo stesso dirigente Uil. “Eppure il Dal continua ad inviare persone che in altri tempi sarebbero state ricoverate in un ospedale psichiatrico giudiziario. Struttura, quest’ultima, che inizia a farsi rimpiangere visto che se non altro, quando era funzionante, al suo interno si poteva contare su di un personale formato e sempre pronto a far fronte ad una situazione del genere” aggiunge Nardella. “Ora ci si chiede cosa ancora  bisogna aspettare per far capire ai dirigenti di turno deputati alla assegnazione dei detenuti  di questo genere che gli stessi andrebbero rinchiusi in strutture attrezzate per contenerli e non inviarle in realtà solo perché è presente uno psichiatra. La speranza è che non si debba arrivare a scrivere una pagina di cronaca nera prima di trovare la giusta soluzione. Il Dap è avvertito” conclude l’esponente sindacale.