IMPRENDITRICE ANVERSANA NELL’INFERNO DI S.GIOVANNI TEATINO

Nell’assalto ai portavalori Ivri, a San Giovanni Teatino, tra scene western, fiamme e sparatorie, indirettamente è rimasta coinvolta anche una imprenditrice di Anversa degli Abruzzi, Erica Del Vecchio. La donna ha raccontato l’esperienza sul suo profilo social. “Purtroppo c’ero anch’io… un inferno. Ci siamo trovati incolonnati sull’asse attrezzato tra due file di auto.. bloccati all’improvviso. Siamo rimasti in attesa ognuno nella propria auto pensando fosse un incidente … Ma continuavano a sopravvenire auto da dietro e dopo alcuni minuti sirene e volanti di polizia, vigili del fuoco, ambulanze” racconta Del Vecchio. “Noi sempre fermi e mezzi di soccorso che passavano sulla nostra destra alla corsia di emergenza sia in un senso che nel senso opposto. Dopo diverso tempo ci siamo spaventati perché non c’era alcuna informazione, si sentivano solo sirene e un odore acre di fumo dentro agli abitacoli. E noi intrappolati nelle auto senza poter andare nè avanti, nè indietro. Questo per un’ora e mezza dalle otto e mezza fino alle dieci” continua il racconto. “Siamo rimasti tutti fermi per un’ora e mezza tra sirene, odore acre, fuoco che si vedeva a distanza ma soprattutto pensando che non fosse un semplice incidente… un attentato?! Non lo sapevamo – aggiunge -quando finalmente ho visto i veicoli davanti a me muoversi per fare inversione sulla corsia dell’sos per tornare indietro. Io ho preferito proseguire pensando fosse un’iniziativa di singoli automobilisti e così siamo andati più avanti. Ma lì ci ha fermato la polizia dicendoci che la strada era impraticabile, impossibile proseguire, in autostrada non ci si poteva arrivare proprio e che c’era stato un “assalto al caveau”. “Davanti ai nostri occhi camion in fiamme, chiodi, mezzi, fumo … insomma… l’inferno. Lì ho dovuto fare inversione per tornare indietro verso Pescara. Ho preferito proseguire sul lungomare fino a Montesilvano per prendere l’autostrada e tornare a casa allungando tanto il viaggio. Sono appena arrivata a casa ed è mezzanotte. Leggo quanto è successo e penso:”Ci siamo trovati nella sparatoria”. Ignari di tutto. Un miracolo essere passati subito dopo …” conclude l’imprenditrice anversana.