EVADE DAI DOMICILIARI PER NON RESTARE CON LA COMPAGNA, LA REPLICA DELLA CONVIVENTE

L’altro giorno stata lasciata dal suo convivente, il quale aveva deciso di scontare nella casa della donna la detenzione agli arresti domiciliari. Evidentemente i due caratteri erano troppo diversi per riuscire a vivere 24 ore su 24 sotto lo stesso tetto. “Meglio il carcere che restare con lei”, aveva detto ai poliziotti Davide Tullio, 42enne originario di Raiano ma residente a Sulmona, quando si è presentato in commissariato per farsi arrestare, ottenendo di scontare la pena in una casa diversa da quella della sua convivente. Ma lei non ci sta a passare per la cattiva di turno o per quella che viene considerata la causa di tutti i suoi mali, e interviene per chiarire la situazione: “Non ho messo nessuno con le spalle al muro”, sottolinea la donna. “Lui ha accettato di scontare la detenzione domiciliare presso la mia abitazione. Sono io la vittima, più volte maltrattata”. Lo dice di getto sicura di stare dalla parte della ragione la donna. “E’ stato servito e riverito per tutto questo tempp. Non l’ho obbligato con la forza a stare di me. Non mi faceva aprire le finestre e per poco non mi faceva staccare pure le utenze di luce e gas”, sbotta la donna che è ormai un fiume in piena. “Lui stava scontando la detenzione in casa ma alla fine agli arresti domiciliari è come se ci fossi stata io”- conclude la donna. “È questa la verità altro che storie”.