DI PIERO, È GIUNTA L’ORA DI USARE IL “BASTONE”…
di Luigi Liberatore – La facciata del liceo “Ovidio” reca ora frontalmente lo sfregio della incuria che va avanti da almeno dodici anni e con esso evidenzia la realtà di un abbandono edilizio che si dirama tra mille rivoli e si perde tra ragioni concrete e colpe apparenti. Non si vuole qui andare a ritroso e ripercorrere le angustie di oltre un insolvente decennio amministrativo, ma riflettere, senza la presunzione di andare in cattedra, sulla nuova scudisciata inferta dal vice sindaco Franco Casciani a chi lo ha preceduto nell’attività del governo della città di Sulmona. Franco Casciani se la prende con l’ex sindaco, Anna Maria Casini, e perfino col presidente della Provincia, Angelo Caruso, quali responsabili politici della situazione di degrado dell’immobile. Ci sembra di capire che Casciani in questa vicenda commetta una serie di autogol e vorrebbe assolvere solo se stesso. L’attuale vice sindaco dimentica, o vorrebbe far dimenticare a tutti, che sia stato avanzato sotto la sua reggenza del Consiglio comunale un ricorso all’Ordine degli architetti (avamposto armato della sinistra) rallentando così, e non sappiamo per quali interessi, l’iter burocratico dei lavori. Franco Casciani, giova ricordare, rappresenta da tempo il deus ex machina del Pd a Sulmona. Chi scrive si meraviglia che solo oggi il vice sindaco abbia rivolto lo sguardo alla facciata dell’ex “Ovidio” e si sia accorto della nudità dei mattoni, della percolazione delle acque e dei calcinacci caduti a terra. In cinque mesi che ha fatto, oltre a minacciare di portare in piazza le famose “carte”di inadempienza altrui? Gli sarebbe bastato rileggersi un po’ della storia del saggio Giovanni Giolitti di Mondovì, della cosiddetta politica delle “fontanelle”, mandare un muratore e riparare la facciata. Ecco, una operazione di facciata e ne avrebbe acquistato in credibilità: quella che perde, inesorabilmente, prendendosela con gli altri che ci sono stati prima di lui. Ci scusiamo con chi legge ma è necessario allungare. Conosciamo la risata tollerante del presidente della Provincia con la quale avrebbe accolto le critiche a lui rivolte da Casciani: Angelo Caruso, come presidente della Provincia, non è proprietario dell’ex liceo e non andrebbe proprio coinvolto nella polemica, ma il vice sindaco di Sulmona lo ritiene un nemico per aver negato alla sua amministrazione un fondo di centomila euro. Nel Pd si ragiona in questi termini. Poi lasciateci una riflessione del tutto personale, disancorata dai fatti, ma connessa ai comportamenti. In cinque mesi Franco Casciani ha scorazzato di qua e di là con polemiche astruse e sempre col chiodo fisso che i guai della città siano colpa degli altri, alzando la voce tanto da sovrastare tutti. Al sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, persona di grandi principi e anche di competenze, ci permettiamo di dire che un sindaco spesso deve essere buon mandriano (scusate la ruvidezza del termine) e tenere nel recinto, anche col bastone, gli armenti più riottosi e portatori di cattivo esempio. E non ci sfiora minimamente la tentazione di esaltare il pensiero unico… ma nemmeno di ammettere che al vertice di un sistema di comando si possa procedere con indulgenze plenarie.CASCIANI, CAR
La ricostruzione del passato non è per niente chiara. Un po’ dichiarezza per il lettore che non conoscele segrete cose della politica!
I giornali servono per informare!