TUTTI BRAVI I POLITICI, E GLI AVVOCATI ALLORA?
di Luigi Liberatore – Lo avevamo immaginato che ci sarebbe stata la rincorsa. Lo avevamo sospettato che alla prima notizia utile i politici non avrebbero perso un attimo per attribuirsi la paternità del risultato. Le commissioni parlamentari, nottetempo, avevano appena deciso di prolungare di un anno ancora la vita dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano, che immediatamente, alle prime luci dell’alba di oggi, il presidente della regione Abruzzo, Marsilio, si è fatto avanti rivendicando a sé, al suo partito e alla sua coalizione il merito del risultato. Poi la Di Girolamo, e poi altri da ogni dove, come in un gioco a scalare. Guardate, il risultato è una specie di prolungamento dell’agonia e secondo il nostro (poco illustre parere) i primi a non gioire devono essere i politici perché annegano nella stagno da loro stessi creato. Al di là della nostra pessimistica previsione sulla “morte” ineluttabile dei tribunali minori, dagli stessi politici annunciata, ci disgusta che nell’Alleluia e nei cori autoreferenziali dei politici non ci sia stato un pensiero per i veri artefici di questo minimo risultato: gli avvocati. Hanno presidiato le porte dei tribunali da molto tempo, hanno sviluppato attorno alla tematica decine e decine di riunioni e confronti, ovunque e con chiunque, sfidando spesso la sordità dei politici che oggi salgono sul podio dei vincitori e, spesso, denudandoli. Sono diventati uomini sandwich, strilloni di loro stessi, hanno scioperato e come gli operai di una fabbrica ci hanno rimesso di tasca loro. Un valore che nessuno ha mai valutato. Noi non siamo un granchè come interpreti del fenomeno, abbiamo poca dimestichezza con la materia, il diritto ci mette in difficoltà soltanto con la terminologia e non parliamo dei magistrati. Però non ci sfugge in questo caso la circostanza che i veri artefici di questo successo siano loro: gli avvocati, magari spericolati nella sintassi del diritto, ma essenziali per il funzionamento della Giustizia. I politici facciano un passo indietro e i lettori perdonino la nostra stravaganza.
Io ho già chiesto asilo politico in Finlandia perché in tutta la Nazione (con un reddito procapite triplo del basso Abruzzo) vi sono 1850 avvocati mentre solo Avezzano-Sulmona-Lanciano e Vasto dobbiamo subire la pressione di 2000 avvocati ciecamente avidi e completamente miserabili se per massima categoria provenienti dalla volontà di ricchezza di povere famiglie di bassa classe che potevano intraprendere il solo illusorio investimento finanziario di sfruttare le università statali gratuite che esistono in Italia . Lunedi’ non appena il parlamento approva il decreto abbandono l’Italia per raggiungere il campo profughi di Lahti per le pratiche dei nuovi documenti. Qui per tremenda povertà generale è impossibile vivere.Uno schifo più vile ed abietto non si è mai visto, è meglio morire in altro suolo che affrontare questa vergogna,8nd3gna per la Nazione Italiana, ,e questo pericolo sociale “contrario all’ordine pubblico” che stanno dimostrando se senza remore e cognizioni della dignità e dell’onore se non malanno della mente, chiedono queste spudorate elemosine di mantenimento fantasioso di questi umili tribunalini, per sola velleità di prepotente assistenzialismo, quando con la nuova terza realtà della rete di comunicazione internet nel prossimo imminente ogni pratica giudiziaria verrà prodotta in modalità virtuale in rete.
Questi astrusi fenomeni in questi ambienti minori avvengono per molle condiscendenza di Roma perché, è evidente che per selezione sociale che procura l’esistenza queste aree subprovinciali sono già abitate da persone generalmente meno fortunate e meno competitive, per l’aspetto e per la mente.
tutto vero ciò che scritto nell’articolo ma è pur vero che alla fine è la politica che decide, e la politica ha deciso per la proroga seppur di un solo anno, questo è un dato di fatto.
da Leonardo Sciascia il Giorno della Civetta “io divido gli uomini in 5 categorie…”
E… ci dica: Lei in quale categoria si riconosce ?