ACCANIMENTO TERAPEUTICO CONTRO L’ORSO CARRITO
di Luigi Liberatore – Ambientalisti, ecologisti e varie umanità tipologiche, che io racchiudo nel termine ecumenico di “Verdi”, accezione impropria ma che non sia di offesa per nessuno, non li ho mai digeriti. Loro non ho mai digerito, gli esponenti, mica le tematiche di cui erano e sono portatori, perché al fondo del loro rosario si nasconde un gran desiderio che poi è una grande frode: quello di apparire sempre come il quinto evangelista. Integralisti e borghesi allo stesso tempo. Prologo necessario al fine di inquadrare la lettera aperta inviata al sindaco di Roccaraso da una associazione “Salviamo l’orso”, da cui si capisce che non c’è nessuna preoccupazione per le condizioni di vita dell’orso Carrito, mentre invece traspare un intento: quello di accusare il sindaco di Roccaraso, la sua amministrazione e soprattutto gli operatori economici della stazione turistica abruzzese. L’associazione dice che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Di Donato avrebbe tratto solo un vantaggio dalla presenza dell’animale per le vie del centro, facendosi pubblicità a costo zero, mentre nulla avrebbe fatto sul fronte dello smaltimento dei rifiuti. In parole povere, questa associazione afferma che l’animale sarebbe ostaggio del Comune che lascerebbe per strada i rifiuti, attraendo così l’orso che viaggia sui social nazionali e internazionali facendo lievitare il consenso per la stazione turistica abruzzese. Non solo. Dice pure che siano anche gli albergatori a speculare sulla vicenda offrendo e pubblicizzando le loro stanze con “vista sull’orso”. Il firmatario della lettera afferma ancora di essersi sentito con il Parco nazionale e con le forze dell’ordine che seguono da mesi i cammini dell’orso. Ha risposto il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, il quale ha messo in riga un po’ tutti declinando con cifre alla mano i livelli raggiunti dalla stazione turistica in tema di smaltimento dei rifiuti, definendo l’associazione “ambientalisti da salotto” e richiamando gli organi istituzionali che con l’associazione avrebbero abusivamente dialogato. Bene. Secondo noi quell’associazione non ha parlato con nessuno; se potessimo parlare, invece, con l’orso gli diremmo di stare alla larga dall’associazione “Salviamo l’orso”, dal suo presidente Carneade, ma di seguire i sentieri che l’istinto gli suggerisce. E di non lasciare Roccaraso.
Quest’articolo penso che però maltratti e che sia ingiusto e ingeneroso nei confronti dell’associazione Salviamo l’orso
che ha senz’altro anch’essa i dati relativi ai contributi forniti per la salvaguardia del plantigrado , ed al contrario da ringraziare per ciò che fa e che ha fatto .
Oltretutto non è vero quello che afferma : l’orso non può star bene a nutrirsi di mondezza , non è che ci vuole uno scienziato per capirlo .
Si stanno esagerando i termini della questione , però un articolo del genere può far pensare anche che l’associazione per aver rappresentato , magari con termini troppo forti, una preoccupazione suffragata dai fatti,dia fastidio o già aver dato fastidio per altre cose a qualcuno che certo non guarda alla conservazione dell’ambiente e dell’orso, per reagire con tale veemenza.
Qui si omette la causa che sta a monte del problema ! Gli animali sono oltre che razziati privati del loro habitat naturale che è stato anche inquinato !
Roccaraso per esempio come qualsiasi altro centro iperturistico negli ultimi decenni ha si migliorato la sua offerta la sua economia ma è anche diventata uno” scempio” dal punto di vista ambientale con tutta quella edilizia strade montagne deturpate con le costruzioni a ridosso…
Però questo non lo dice nessuno perché c’è chi ci ha guadagnato con le costruzioni e il business delle infrastrutture , Roccaraso però non appartiene al parco (vaglielo a spiegare a Carrito!) ma il turismo ha depauperato in modo certo meno intenso e concentrato anche le zone interne al parco !
Ma di cosa si sta discutendo ! Ogni secondo in Italia 2 metri quadrati di terra vergine risucchiati dal cemento e altro.. allora ? si accompagna alla crisi climatica !
MA QUANTO POTRANNO RESISTERE ED ESISTERE ANCORA GLI ORSI MARSICANI !
specie oltretutto straordinaria unica quanto sensibile a questa “escalation”
Se non si portano nella politica le cause vere e si individuano gli antitodi veri ,certo non inseguendo consensi e senza “tarantelle”, non si risolve niente.