COVID, IL PUNTO DI GIANVINCENZO D’ANDREA
Lo scenario che non avremmo voluto rivedere si sta,purtroppo, ripresentando.
Aumentano i contagi COVID ma,sopratutto, i ricoveri ospedalieri, anche in terapia intensiva ove i nuovi malati sono per l’ 85% soggetti No vax. In alcune città delle regioni settentrionali del Paese le terapie intensive sono ormai piene e per il personale sanitario,medici ed infermieri, inizia di nuovo l’incubo dei turni massacranti.
Ore ed chiusi ,anzi sigillati,nelle tute biologiche senza poter bere un goccio d’acqua anche se dentro le tute si suda maledettamente. Ore ed ore passate a curare coloro che hanno rifiutato il vaccino e che spesso,con incomprensibile ostinazione, rifiutano anche le cure salvavita proposte loro scegliendo addirittura la dimissione volontaria per andare a morire a casa. Se continua così di qui a poco gli ospedali diventeranno nuovamente inagibili per le persone che non sono malati di Covid. Ambulatori chiusi ,sale operatorie ridotte , reparti chiusi per mancanza di personale ed interventi rinviati a data da stabilirsi. A questo punto per limitare la circolazione del virus, che nell’ultima variante è ancora più diffusibile, è necessaria una accelerazione nell’ effettuare la dose vaccinale di richiamo ed un ulteriore impegno nel far vaccinare il maggior numero possibile coloro che finora non hanno ricevuto il vaccino,bambini compresi. Ma non è nemmeno accettabile continuare a vedere le scene del passato week end con migliaia di persone senza mascherine accalcate sulle piste da sci o nelle strade dello shopping o nei luoghi della movida.
Simili dimostrazioni di incivile disinteresse per la salute propria,e degli altri (che poi finiscono per ripercuotersi anche sulla vita di tutti) non possono più essere tollerati ed ogni situazione pericolosa va segnalata alle forze dell’ordine.
Se le persone responsabili non decidono di far valere i propri diritti facendo rispettare ,in tutte le occasioni e soprattutto dai recalcitranti, le disposizioni emanate dal Governo per contenere la pandemia è difficile che se ne possa uscire fuori. A creare seri rischi per la normalità della nostra esistenza bastano ed avanzano gli oltre 7 milioni di persone che continuano a rifiutare il vaccino. Cerchiamo, allora,di non aggiungere anche i comportamenti sbagliati di coloro che si sono responsabilmente vaccinati perché, altrimenti, finiremmo nuovamente in lockdown.
Continuiamo ad indossare la mascherina( meglio se FFP2), a mantenere il distanziamento interpersonale,a frequentare i luoghi al chiuso solo se abbiamo garanzie di sicurezza,a lavare ( o a disinfettare) frequentemente le mani e stiamo pur certi che se siamo protetti da una completa e robusta immunità vaccinale ( tre dosi) il rischio di malattia COVID grave è pressoché inesistente e questo ,visti i problemi che il Virus Sars CoV2 riesce a creare a tutti, anche ai bambini,è un’ottima cosa.