TRUFFA DEL PACCO, DIECIMILA800EURO DI RISARCIMENTO A CARICO DI UNO DEI COMPONENTI DELLA BANDA

Sette mesi di reclusione, 150 euro di multa e un risarcimento da 10mila 800 euro. E’ questa la sentenza pronunciata dal Tribunale di Sulmona a carico di uno dei componenti della famigerata banda del pacco, processato per truffa. Una sentenza importante importante quella emessa dal giudice Concetta Buccini, che restituisce speranza a quanti in questi anni sono stati vittime di raggiri, come nel caso della 55enne di Introdacqua che nel 2018 ha consegnato materialmente la somma di 7800 euro al finto corriere. La donna fu raggiunta telefonicamente dall’uomo che chiedeva di ritirare un pacco per conto del figlio che, per ironia della sorte, proprio in quel periodo stava studiando fuori. Tutto architettato dai malviventi che avevano studiato il territorio. Alla donna il finto corriere ha consegnato un pacco vuoto, ricavandone ben 7800 euro. La vittima, dopo aver denunciato il caso alle forze dell’ordine, fu chiamata in caserma dai Carabinieri per il riconoscimento fotografico. Da lì il processo a carico dell’imputato che è stato condannato, non solo alla pena di 7 mesi di reclusione, ma anche e soprattutto al risarcimento del danno in favore della donna. Per altri due autori di truffe è in corso il procedimento penale dopo che un’anziana sulmonese, ribattezzata con il nome di “nonna coraggio” li fece arrestare in flagranza dalla Polizia. Negli ultimi giorni però i malviventi della banda del pacco, sempre pronti a truffare il prossimo, si sono fatti di nuovo vivi sul territorio con la solita tecnica. Il trucco è sempre lo stesso: il finto nipote che, al telefono, simula di avere bisogno di un prestito. Tono di voce suadente, tra il supplichevole e il preoccupato, ed ecco che l’impostore inizia a fare presa sulla vittima. «Ciao, nonna. Stanno venendo a casa tua per consegnarmi un pacco molto importante. Paga tu, poi ti ridò i soldi: servono mille euro». La raccomandazione delle forze dell’ordine è quella di diffidare delle telefonate di persone sconosciute che chiedono soldi per telefono. Il telefono va subito chiuso per avvertire immediatamente il 112 o il 113.