RACCOLTA RIFIUTI, RIVISONDOLI E’ IL PAESE DOVE E’ MAGGIORE LA SPESA PRO CAPITE IN ABRUZZO
E’ Rivisondoli in provincia dell’Aquila, il comune abruzzese dove si spende di più per la raccolta trasporto e smaltimento di tutti i rifiuti solidi urbani, al di sopra della spesa standard, secondo il calcolo Sose, la società per azioni creata dal Ministero dell’economia e dalla Banca d’Italia. La somma calcolata per Rivisondoli è di 1.229,40 euro pro capite contro una spesa standard di 437,41 euro. A sopportare infatti i costi più consistenti sono proprio i comuni di montagna. Al contrario la spesa è minima, a Mozzagrogna, in provincia di Chieti, pari a 35,93 euro pro capite. Tra i comuni capoluogo di provincia sforano la soglia della spesa standard Chieti, con spesa pro capite di 234 euro, L’Aquila, 223.83 euro, e Teramo 210.07 euro, mentre Pescara è sotto la soglia, con una spesa di solo 187.7 euro pro capite. Il quadro complessivo è fornito dalla fondazione Openpolis, che restituisce per tutto il Paese una situazione disomogenea: in comuni infatti con le stesse caratteristiche, al di là della raccolta differenziata o meno, i costi per questa essenziale servizio offerto dai comuni è molto differente. Funzione a cui è destinato circa il 27% della spesa corrente destinata alle funzioni fondamentali dei comuni, per un totale di 9 miliardi bi euro l’anno. Risorse che finanziano le numerose attività direttamente e indirettamente la raccolta il trasporto, la trasformazione il recupero e infine lo smaltimento di tutti i rifiuti solidi urbani e di quelli speciali assimilati a quelli urbani, e che devono essere finanziati interamente attraverso la tassa rifiuti (Tari). Per spesa standard s’intende il valore in euro di quanto ciascun comune dovrebbe spendere per quel determinato servizio, in base alle sue caratteristiche demografiche, morfologiche e socio-economiche. Tra i parametri più rilevanti le tonnellate di rifiuti prodotti, la percentuale di raccolta differenziata e i fattori di contesto comunale, come l’età media della popolazione, livello di istruzione, densità abitativa, reddito medio e popolazione. Openpolis, al riguardo, precisa che “per motivi diversi piccoli e grandi centri possono incontrare particolari difficoltà nello svolgimento della funzione rifiuti. Da un lato i piccoli comuni, che anche se poco abitati devono comunque garantire il servizio, con uno sforzo economico maggiore rispetto ad altri enti, spesso anche per via di caratteristiche morfologiche che ostacolano la raccolta dei rifiuti (basti pensare ai comuni montani). Dall’altro lato le città, dove il maggior numero di residenti e l’alta densità abitativa generano una maggiore quantità di rifiuti e l’estensione del territorio può rendere più complessa e più costosa l’implementazione di misure quali la raccolta porta a porta”. I dieci comuni dove la spesa pro capite per i rifiuti è più alta, oltre Rivisondoli, Pietracamela 620,33 euro pro capite, (279,40 spesa standard), Roio del Sangro, 550,33 euro pro capite(244,37), Cappadocia, 514,26 (326,80), San Benedetto in Perillis 510,29 euro pro capite (217,84), Santo Stefano di Sessanio, 430,14 euro pro capite (400,68), Tione degli Abruzzi, 394,89 euro pro capite (152,97), Cansano, 391,66 euro pro capite (170,29).